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«Bestemmia» le bandiere rosse con quelle della pace

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Bertinotti vuole una mozione comune dell'Ulivo per chiedere la fine dei bombardamenti

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Lo ha detto il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo alla domanda di un giornalista nella piazzetta di Portofino che ha raggiunto dopo la visita al suo amico marinaio nell'ospedale San Martino di Genova. «Ci sono tante persone che manifestano in buona fede - ha detto Berlusconi - con sentimenti assolutamente sinceri, apprezzabili e, per quanto riguarda la pace, certamente condivisibili. La pace è un bene sommo. Quello che fa male al cuore è vedere come queste bandiere della pace siano spesso sommerse dalle bandiere rosse che tutto rappresentano fuorché la storia, la tolleranza, il rispetto dei diritti umani, la democrazia e la pace. Bandiere rosse che qualcuno ha detto sono rosse perché macchiate dal sangue di 100 milioni di innocenti nella storia. Credo che accostarle alle bandiere della pace sia veramente bestemmiare la pace». Il presidente del consiglio ha anche escluso che altre truppe possano partire dall'Italia per la guerra. «No - ha detto - Non ci sono nuove previsioni». Sulla guerra in Iraq è da registrare che ieri il segretario dei Ds Fassino ha detto che la posizione del partito è a favore di un cessate il fuoco che consenta di negoziare l'abbandono del potere da parte di Saddam Hussein. La posizione è stata criticata da diversi esponenti del «correntone» che invece vorrebbero una cessazione del fuoco immediata senza legarla alla questione di un esilio di Saddam. Fabio Mussi ha detto: «La posizione di Fassino non mi convince perchè se Saddam non se ne va questo legittima la guerra». Dal canto suo il leader del Prc Fausto Bertinotti propone all'Ulivo una mozione comune per chiedere la fine dei bombardamenti in Iraq. «È giunto il momento — dice — che le opposizioni prendano un'iniziativa parlamentare. Rifondazione comunista propone all' Ulivo una mozione parlamentare comune che chieda al Parlamento italiano di pronunciarsi per l' arresto immediato dei bombardamenti in Iraq». Critiche alle posizioni delle sinistra sono giunte da Antonio Tajani, vice presidente del Partito Popolare Europeo e capogruppo di FI al parlamento europeo: «Non si può scegliere di stare né con Bush, né con Saddam. Non si possono mettere sullo stesso piano democrazia e dittatura: è una scelta anche di cultura ed è una scelta di valori». «Saddam — ha detto Tajani a margine di un convegno a Roma sulla cultura organizzato da Forza Italia - rappresenta la negazione dei valori dell'occidente. Ci auguriamo che venga deposto il prima possibile e che l'Iraq possa avere un sistema politico democratico».

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