
Papa Leone torna a Castel Gandolfo. Il grido di gioia: "Bentornato a casa"

Castel Gandolfo abbraccia di nuovo il Papa. Quella di ieri è stata una giornata indimenticabile per la comunità castellana abituata sin dal Seicento ad ospitare i Pontefici. Francesco aveva scelto di infrangere questa tradizione e in questo incantevole borgo sul lago Albano si era recato per l'ultima volta nella solennità dell'Assunzione di dodici anni. A nemmeno un mese dalla sua elezione, Leone XIV ha deciso di tornare per una scappata che ha provocato grande entusiasmo nella popolazione locale. Nel giorno dell'Ascensione, mentre gli uffici in Vaticano erano chiusi per festività, Prevost si è concesso una gita fuori porta attraverso una strada che conosce già dai tempi del suo periodo come studente agostiniano a Roma, ma questa volta vestito di bianco sul van nero. In mattinata l'inedito dispiegamento di forze dell'ordine tra via Appia e il centro cittadino aveva messo in allarme i castellani, poi la conferma con l'arrivo del corteo di macchine che ha varcato uno degli ingressi delle Ville Pontificie verso le 10. Una visita a sorpresa di cui «Il Tempo», prima di tutti, ha dato notizia ieri mattina sul nostro sito internet.
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Il soggiorno del Papa all'interno delle Ville è durato diverse ore e lo ha visto mettere piede anche a Palazzo Pontificio, l'ultimo luogo in cui apparve Benedetto XVI da Pontefice regnante il 28 febbraio 2013. Un edificio che non è entrato nel cuore di Francesco e che per suo volere dal 2016 è diventato un museo aperto al pubblico. Alla base di questa decisione, la convinzione da parte del Papa argentino che il Palazzo Pontificio rappresentasse una sorta di residenza principesca e quindi lontana dalla sua immagine. In questi anni la comunità di Castel Gandolfo ha sofferto per la perdita di un privilegio custodito da secoli e i commercianti locali hanno scontato anche il crollo del flusso di turisti. L'elezione di Leone XIV e la sua intenzione a tornare a vivere al Palazzo Apostolico in Vaticano avevano già generato speranze tra i castellani. Speranze ulteriormente rilanciate dalla visita di ieri. Dentro le Ville, Prevost ha fatto un sopralluogo anche all'interno di Villa Barberini dove sono in corso dei lavori. Secondo quanto risulta al nostro giornale, già nella scorsa settimana Leone XIV aveva confidato a più di qualcuno di voler tornare a soggiornare a Castel Gandolfo in estate.
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Se non ci saranno imprevisti o impedimenti, Leone potrebbe soggiornare nel borgo laziale per circa due settimane nel mese di luglio. Un ritorno che riempirebbe il cuore di gioia ai castellani ma anche a tutti i fedeli della diocesi di Albano, la suburbicaria di cui Francesco gli assegnò la titolarità nel mese di febbraio. Ma il cardinale Prevost non ha fatto in tempo a prenderne possesso per via del conclave da cui poi è uscito vestito di bianco. Pochi mesi prima, ancora vestito di rosso, lo statunitense si era già recato nelle Ville per vedere coi suoi occhi la realizzazione del Borgo Laudato Si', un progetto di ecologia integrale fortemente voluto da Francesco e che ospita un centro di alta formazione diretto dal cardinale Fabio Baggio. Martedì scorso il porporato veneto, insieme a suor Alessandra Smerilli, segretario del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, sono stati ricevuti in udienza dal nuovo Pontefice e pare abbiano portato con sé l'invito a visitare il Borgo. La notizia della presenza del Papa a Castel Gandolfo ha attirato una folla di residenti e turisti prima a piazza della Libertà e poi nei pressi della salita di Sant'Antonio, dal cui cancello è uscito il van papale verso le ore 15. La folla, con in testa gruppi di scolaresche al termine delle lezioni, non è rimasta delusa: Leone XIV ha abbassato il finestrino ed ha salutato tutti prima di fare rientro in Vaticano. Tutto lascia suggerire che Prevost, a differenza del suo predecessore, abbia intenzione di recuperare la tradizione avviata da Urbano VIII di respirare l'aria buona dei Castelli nei mesi più caldi. In continuità con Francesco, invece, Leone mantiene l'abitudine a «spiazzare» i media vaticani: ieri la conferma della notizia da parte del direttore della Sala Stampa Matteo Bruni è arrivata circa tre ore più tardi l'inizio della visita.
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