
Chiara Ferragni, crolla l'impero: ricavi a picco e indebitamento alle stelle

10 milioni di perdite e ricavi 7 volte inferiori rispetto al periodo pre-Pandorogate. L’impero de La Fenice, la società chiave di Chiara Ferragni, scricchiola e il 10 marzo sarà il giorno decisivo per il suo futuro. Risultati in calo, indebitamento alle stelle e una situazione societaria al limite della guerra civile: è questo il quadro fatto da Il Corriere della Sera sull’attuale situazione di crisi che l’influencer e la sua creatura stanno vivendo. Il Pandorogate avrebbe infatti distrutto oltre l’immagine pubblica, la credibilità e la reputazione della Ferragni anche i conti della sua La Fenice. Le perdite di oltre 10 milioni avrebbero azzerato il patrimonio; i ricavi dello scorso anno si sarebbero attestati a “soli” 2 milioni di euro, tutt’altro rispetto ai 14 milioni andati a bilancio nel 2022, l’anno prima della tempesta.
E che il possibile collasso della società sia tutt’altro che sottovalutabile lo testimonia il fatto che grazie ad essa Ferragni – di cui detiene il 32,5% del capitale – controlla gli altri marchi del suo brand.
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L’attuale composizione societaria sarebbe poi l’ennesimo nodo da sciogliere: Paolo Barletta detiene il 40% della società mentre Pasquale Morgese il restante 27,5%. Con due assemblee in programma – una per l’approvazione in grave ritardo del bilancio del 2023 e una per la ricapitalizzazione de La Fenice – sarebbe fondamentale mantenere la pace tra i soci. Ma secondo indiscrezioni del quotidiano milanese potrebbe non essere così semplice. L’amministratore unico Claudio Calabi infatti, presentati i bilanci, potrebbe dover chiedere ai soci di rimpinguare le casse della società e non tutti potrebbero essere d’accordo.
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Uno tra tutti Morgese che avrebbe più di qualche dubbio sulle prossime iniziative per rilanciare la compagnia, in virtù soprattutto del fatto che la figura di Ferragni – da cui dipendono in tutto e per tutto le prospettive future de La Fenice – sembra essere ormai compromessa. In mezzo a questo quadro di sventure e divisioni, però, Il Corriere ha rilevato anche altro: fonti qualificate hanno assicurato che il marchio Ferragni potrebbe avere prossimi sbocchi internazionali nel make-up, nella pelletteria e nella gioielleria. Ma le assemblee incombono e Ferragni e Barletta sembrano non preoccuparsene visto che avrebbero comunque i numeri per approvare sia ricapitalizzazione che bilancio.
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