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Fedez, il video della rissa. Candida Morvillo: la "coincidenza" che lo inguaia

Gabriele Imperiale
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I nuovi elementi sul pestaggio di Cristiano Iovino stanno già facendo discutere. A cominciare dallo studio di Zona Bianca, dove è andato in onda l’esclusivo filmato che ritrarrebbe Fedez e altre 5 persone - tra cui anche la guardia del corpo del rapper, Cristiano Rosiello – mentre si scagliano contro il personal trainer romano sotto la sua abitazione di Citylife. Nella trasmissione di Giuseppe Brindisi su Rete 4, infatti, si è infatti scatenato il dibattito. La prima ad intervenire è stata la giornalista campana Candida Morvillo: “È un video straordinario quello che hai mostrato – dice la scrittrice a Brindisi – quello che noi vediamo coincide con la testimonianza dei vigilantes e perché questo è importante? Perché da un’attendibilità anche a questa testimonianza”. 

Vigilantes che, secondo Morvillo, nella loro testimonianza danno un ulteriore elemento che nel video però non trova conferma: “Dicono che l'uomo che è sceso per primo era Fedez. Qui non trova conferma perché Fedez non si vede in viso – racconta Morvillo – Però è bizzarro che questi vigilantes riconoscano sotto la pioggia proprio Fedez che, guarda caso, due ore prima aveva litigato in discoteca con Iovino”. Una "coincidenza", ricorda la giornalista del Corriere della sera, che potrebbe essere approfondita in tribunale. 

 

A intervenire poi sulla vicenda, la filosofa Lucrezia Ercoli: “Le immagini della rissa violenta da quest'ultimo atto, cioè il presunto accordo, si trasformano in una sorta di sceneggiatura di una commedia all'italiana 3.0 – spiega Ercoli che poi commenta – davvero sembra un protagonista di un film anni 60 dove il fenomeno si trasforma in parvenu, in macchietta dei vizi degli italiani”.  Nel suo intervento la filosofa, per spiegare il paradosso a suo dire della questione Fedez, cita un film cult del cinema italiano: “Vi ricordate quel film con Alberto Sordi, Un americano a Roma? Lui tentava di fare lo Yankee, di fare il figo, ma alla fine parlava in quell'inglese romanesco e risultava sempre goffo, sempre fuori luogo – spiega ironicamente – Ecco Fedez che tenta di fare il rapper, di imitare quel modello americano (il dissing, la rissa, i personaggi improbabili con cui si accompagna). Però alla fine, quando le cose si fanno serie, spunta l'avvocato, nega tutto, si tira indietro”. 

 

È un ritratto impietoso quello fatto da Ercoli a cui fa seguito una timida difesa di Fedez da parte di un’altra ospite in studio, la giornalista e autrice TV, Sabrina Campini. “Non è che Fedez sia il mio migliore amico e ne parlo perché so le cose che sapete voi, che leggete sui giornali – dice Campini – e non è che la mia debba essere una difesa a prescindere su tutto però attaccare in questo modo Fedez, trovo che sia accanimento”. “Accanimento, dici?” chiede Brindisi. Campini è sicura: lo è. “Nei confronti di una persona che una sera abbiamo visto, forse è stato coinvolto in una rissa e sembra che in questo modo lui abbia dimostrato di essere tutto il contrario di quello che ha sempre cercato di essere. A me sembra eccessivo”.

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