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Pari col Sassuolo, Lazio in Europa League

Zaccagni illude Tudor nel giorno di Eriksson salutato da 55.000 tifosi

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Per fortuna è finita. Un pari stentato col Sassuolo penultimo apre le porte all’Europa League a una Lazio sconclusionata fino all’ultimo minuto di una stagione molto al di sotto delle aspettative. Settimo posto blindato e tutti a casa a riflettere sugli errori commessi da parte di società, tecnici e soprattutto giocatori.
</DC>Stadio pieno di entusiasmo per Eriksson e i campioni del Duemila che regalarono alla Lazio il secondo scudetto della storia biancoceleste. Vola Olympia, poi si comincia davanti a 55.000 spettatori che non vedono l’ora di mandare in archivio una stagione deludente soprattutto per le premesse della vigilia. Subito la solita Lazio, compassata, i giocatori camminano sul campo, gioco non si vede, solo tanta confusione con una squadra che in queste ultime dieci partite è un ibrido tra quella sarriana e quella che Tudor sta faticosamente plasmando con concetti tattici stravolti rispetto al passato. Risultato? Un altro primo tempo da dimenticare, due occasioni biancocelesti con Hysaj e Kamada (il portiere Cragno respinge entrambe). Il Sassuolo fa mucchio dietro e come sempre Ballardjni riesce a far giocare peggio del solito l’avversario di turno con 5-3-2 molto bloccato dietro. Ci prova Volpato ma Provedel è pronto poi, per fortuna, si va tutti negli spogliatoi tra i fischi di uno stadio deluso anche pensando a Guendouzi, Luis Alberto, Felipe Anderson in panchina.
Pochi minuti di nulla e primi cambi per provare a dare una scossa a una squadra piatta: dentro Guendouzi e Felipe fuori i mediani Rovella e Vecino con Kamada che arretra la sua posizione. Qualcosa succede o meglio Pellegrini rimedia una punizione che Zaccagni infila in porta con un tiro preciso e angolato. Pochi minuti e vantaggio annullato dal tap-in di Viti in mischia: 1-1 immediato. Entrano anche Immobile, Lazzari e Pedro mentre Ballardini inserisce Tojan, Lauriente e Pinamonti. Si soffre fino all’ultimo, addirittura con la melina finale: 1-1 contro il Sassuolo retrocesso, anche questo devono ingoiare i tifosi della Lazio.
Dopo c’è spazio solo per il giusto saluto a Felipe Anderson che torna in Brasile mentre Luis Alberto rimane in panchina senza nemmeno avere la possibilità di abbracciare per l’ultima volta il suo pubblico.
 

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