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Cruciani da Porro punge Annunziata: "In politica inizia male", la frase boomerang

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Alla fine dell'ultima puntata di Quarta Repubblica c'è il consueto botta e risposta sui temi di attualità tra il conduttore Nicola Porro e la voce de La Zanzara Giuseppe Cruciani. Tra gli argomenti trattati lunedì 18 marzo su Rete 4 non può mancare l'ormai certa presenza nelle liste del Pd alle elezioni europee del Pd di tanti giornalisti, a partire da Lucia Annunziata. L'ex volto della Rai è tra le punte di diamante di Elly Schlein per il voto europeo ma la sua carriera politica "è partita male", spiega Cruciani. Torna alla mente, infatti, la dichiarazione della giornalista che solo pochi mesi fa aveva detto "non mi candiderò mai e poi mai alle Europee", come riportato dal Corriere della sera nel settembre scorso.

 

Porro chiede al collega cosa ne pensa dei giornalisti che si danno alla politica, buttando lì una possibile discesa in campo dello stesso Cruciani in una ipotetica lista del generale Roberto Vannacci: "Ma quando mai, e poi Vannacci si candiderà con la Lega e non avrebbe il tempo di raccogliere le liste per una lista sua", spiega il giornalista. In ogni caso, ammette che "non me ne frega niente" se un giornalista si candida, e sul caso Annunziata argomenta che le va dato atto di "non aver mai nascosto le sue le sue simpatie politiche per il Pd e la sinistra progressista, come volete chiamarla".

 

Insomma, Annunziata non ha mai nascosto nulla, si è dimessa dalla Rai ed è pronta per la politica. Tuttavia, "se posso fare una battuta - continua Cruciani - inizia male, col piede sbagliato", ossia "con la classica cosa dei politici in cui uno dice: non mi candiderà mai e poi lo fa". Insomma, "ha commesso un errore". Detto questo, per Cruciani non c'è nulla di male se un professionista dell'informazione scende in campo. Di più, non c'è nessun problema anche se poi decide di tornare a fare il giornalista. "Per i magistrati è diverso, loro decidono del destino delle persone - conclude il conduttore de La Zanzara su Radio 24 - noi giornalisti non decidiamo niente. Siamo sopravvalutati...". 

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