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Otto e mezzo, Gassmann rovina il gioco di Gruber sui migranti: "Alla Marzullo..."

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Alessandro Gassmann oltre a essere un attore e regista è un Ambasciatori di Buona Volontà dell'Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati. Il figlio dell0indimenticato Vittorio interviene nella puntata di lunedì 29 gennaio di Otto e mezzo, su La7 dove il tema principe è il Piano Mattei e il vertice Italia-Africa di oggi. La conduttrice Lilli Gruber gli chiede se è giusto il fine, tra gli altri, del piano di investimenti: una migliore cooperazione con i paesi africani anche per dare il diritto agli africani di non dover migrare. "Cioè, aiutiamoli a casa loro...", sintetizza la giornalista. Gassmann risponde che se "le cose dovessero avere seguiti avanti sarebbe un bellissimo inizio". 

 

L'attore, che spesso sostiene sui social posizioni e campagne della sinistra, non offre sponde alle critiche a scatola chiusa del piano Mattei. Tutt'altro. "Sarebbe la prima volta che l'Italia decide di devolvere una cifra così grande (5,5 miliardi, ndr) per l'aiuto sul terreno in Paesi dilaniati da guerre e da cambiamenti climatici", argomenta l'Ambasciatore di Buona Volontà dell'Unhcr. Ma le due cose devono andare insieme, auspica Gassmann, perché l'Africa è un continente caratterizzato da grandi diseguaglianze. "Mi auguro da cittadino che seguano i fatti perché sarebbe molto importante". 

 

Gruber non molla e punta la premier Giorgia Meloni. "Gli africani migranti devono avere il diritto a poter emigrare dove scelgono di andare o devono avere il diritto a non dover emigrare?", chiede a Gassmann usando una formula un po' arzigogolata, tanto che l'attore risponde con una battuta: "È una domanda alla Marzullo...", ribatte Gassmann che provoca i sorrisi degli altri ospiti, "Non ho capito...". Poi chiarisce la sua visione sull'immigrazione: "Secondo me tutti con i mezzi pubblici, ufficiali, legali" abbiano il diritto di migrare, e "che a nessuno debba essere vietato di spostarsi" dal suo Paese. 

 

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