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Boldrini e Bindi lasciano tutti di stucco: “No all'attacco indiscriminato a Gaza”

Gabriele Imperiale
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“Non può esserci l’assalto totale a Gaza perché sarebbe un regalo ad Hamas che lo userebbe a suo vantaggio”: è l’analisi sulla situazione in Medio-Oriente di Laura Boldrini, esponente del Partito Democratico e ospite di È sempre Cartabianca il programma di Bianca Berlinguer su Rete 4. Nel salotto della giornalista ex Rai, Boldrini dice la sua sulla reazione di Tel Aviv contro Gaza e Hamas. "Il gruppo terroristico dev’essere combattuto” spiega l’ex presidente della Camera, ma sottolinea “non con un crimine di guerra”. No quindi ai raid indiscriminati contro la Striscia, no ai bombardamenti a tappeto. Piuttosto per la dem “serve un corridoio umanitario per i civili", una via di fuga per chi con Hamas non c’entra niente. Quindi no alla reazione militare israeliana, piuttosto si mettano in moto le diplomazie nonostante i crimini di guerra del gruppo terroristico palestinese scoperti giornalmente ai danni dei coloni. 

 

 

Posizioni di Boldrini condivise - in parte - dalla compagna di partito Rosy Bindi che a Tagadà su La 7 dice: “Uno Stato democratico non può permettersi di reagire come sta reagendo Israele” critica l’ex presidente del Partito Democratico. Israele, conferma Bindi, “non può usare gli stessi mezzi che usano i terroristi".

 

 

Le due compagne di partito da un lato dicono la stessa cosa ma dall’altro mantengono un profilo diverso. Perché mentre l’ex presidente della Camera Boldrini si limita a giudicare i raid israeliani sbagliati e a invocare una via diplomatica, Bindi invece critica Tel Aviv. Alla domanda di Tiziana Panella su cosa avrebbe dovuto fare il governo di Benjamin Netanyahu all’indomani degli attacchi, risponde: “Potrebbe fare un esame di coscienza per quello che è accaduto negli ultimi anni” e, spiega l’ex ministra, “dovrebbe chiedersi anche perché non hanno funzionato i servizi di intelligence”. Bindi che non si ferma qui e anzi affonda la critica: “Prima di arrivare a privare i bambini di acqua, luce, cibo e aiuti umanitari, forse dovrebbe interrogarsi sull'efficacia degli strumenti”. Strumenti che dice l’ex presidente dem “non devono essere sempre e necessariamente quelli usati dai terroristi".

 

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