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Andrea Margelletti: è l'11 settembre di Israele. La strategia di Hamas

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Siamo sull'orlo di una vera e propria guerra. L'attacco di Hamas a Israele ha fatto più di 250 morti, un migliaio di feriti e circa 50 ostaggi, molti dei quali sarebbero stati portati a Gaza. La rappresaglia israeliana sulla Striscia avrebbe fatto oltre 200 vittime e 1600 feriti. Numeri enormi e scenari agghiaccianti. Andrea Margelletti, direttore del Cesi, noto analista geopolitico spiega che "quando i problemi non sono risolti non è che se ne vanno via da soli. Era inevitabile che le tensioni si ripresentassero e che il conflitto riesplodesse". Hamas ha  abbinato "effetto sorpresa" e una "attenta pianificazione", spiega l'esperto in una intervista alla Stampa, e così ha sorpreso Israele. "Il risultato è stata un’altra Pearl Harbor o, per citare un altro esempio, un altro 11 settembre", è la sintesi di Margelletti. 

 

L'attenzione del mondo ora è sulle prossime mosse dei due fronti. "Qui il problema è soprattutto politico: Israele ha un esercito tra i più potenti al mondo, volendo potrebbe spazzare i palestinesi in un attimo ma non dimentichiamoci che l’esercito israeliano non può ignorare determinate restrizioni, tipiche dei paesi democratici. Gli uomini di Hamas, invece, sono terroristi e per loro non valgono le regole tipiche della democrazia", afferma l'analista. Secondo Margelletti la pianificazione dell'attacco "è durata anni", e le motivazioni "che hanno portato i terroristi ad attaccare sono diverse, ma la più importante, a mio avviso, è legata agli accordi di Abramo, una dichiarazione congiunta tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, raggiunta il 13 agosto 2020 e che portano a normalizzare i rapporti e le relazioni diplomatiche tra Israele e un gruppo di Paesi Arabi". In questo contesto, un possibile "duro attacco anti-sciita farebbe il gioco, ad esempio, dell’Iran", tra l'altro sospettato di aver avuto un ruolo primario nell'attacco. "Se Israele agisse contro la popolazione sunnita in modo massiccio, a questo punto, porterebbe alcuni paesi arabi a rimettere in discussione gli accordi firmati", sottolinea Margelletti. .

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