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Concita De Gregorio, attacco frontale a Meloni: "Chi autorizza i manganelli"

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Centinaia di studenti hanno manifestato per opporsi alla partecipazione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Festival delle Regioni e hanno cercato di sfondare i blocchi della polizia. "Meloni a Torino non sei la benvenuta": questa la scritta apparsa su uno striscione. Gli scontri tra la polizia in tenuta antisommossa e i contestatori sono stati argomento di dibattito nelle ultime ore. Tra i giornalisti che si sono espressi sulla vicenda di cronaca anche Concita De Gregorio. "Chi autorizza i manganelli" è il titolo del suo ultimo articolo pubblicato su Repubblica. 

 

 

"Non vorrei che a forza di vedere immagini di violenza della polizia, pestaggi, manganellate, calci a corpi a terra, ci stessimo assuefacendo. Non vorrei che passasse il principio di raccomandare ai figli meglio che tu non esca a manifestare, amore, lascia stare che poi vedi come va a finire": così ha esordito Concita De Gregorio. Prima di chiarire il suo punto di vista, la giornalista ha affermato che gli agenti della polizia "sono rappresentanti dello Stato: forze dell’ordine che hanno il compito appunto di mantenere l’ordine e proteggere i cittadini, tutti i cittadini, tutelarli. Non sono adolescenti fuori controllo o adulti che infrangono la legge. Sono i custodi della legge".

 

 

L'editorialista di Repubblica ha spostato il discorso su quanto accaduto a Torino e ha continuato: "Era una manifestazione contro la presidente del Consiglio, 'Meloni a Torino non sei la benvenuta'. Ce ne sono state centinaia, migliaia negli anni e nei decenni, contro i governi di ogni colore. Il dissenso è un principio cardine della democrazia. Le manifestazioni del pensiero sono libere". Dopo aver ricordato le parole pronunciate da Giorgia Meloni appena insediata ("Ricordò di essere cresciuta nelle manifestazioni di piazza, di essere stata ragazza sulle barricate e che mai, mai e poi mai avrebbe impedito o limitato le manifestazioni di dissenso"), ha attaccato il premier, chiedendo: "Dunque la domanda è: presidente Meloni, alla prova dei fatti, ha qualcosa da dire? Cosa hanno di diverso questi manifestanti da quelli con cui manifestava lei, da giovane? Perché se tace, presidente, autorizza". 

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