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Pino Insegno, la lezione alla sinistra: il motivo dell'incontro a Palazzo Chigi

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A pochi giorni dalla partenza della nuova versione del Mercante in fiera, Pino Insegno ha rotto il silenzio. Tornerà in Rai e lo farà con un doppio appuntamento. Presto infatti sarà al timone anche dello storico game di Rai1, L'eredità. L'attore è tornato a raccontarsi e ha chiarito una volta per tutte che, pur supportando l'attuale governo, il motivo per il quale si è recato a Palazzo Chigi non è legato al ruolo che gli è stato affidato nel servizio televisivo pubblico.

 

 

"Mi avete massacrato. È vero che sono amico di Giorgia da 20 anni. Ma mi creda, non sono andato a Palazzo Chigi per parlare di Rai, volevo chiederle di sostenere le iniziative per aiutare i malati di Sla", ha detto Insegno in maniera diretta, mettendo a tacere tutte le voci che si sono rincorse sul suo conto. Nell'intervista rilasciata a Repubblica, il conduttore ha sottolineato l'importanza di una lunga carriera e di un rapporto di fiducia con il pubblico, costruito passo dopo passo: "Ho 64 anni, ne ho 40 di carriera alle spalle. Sono un attore comico, faccio il doppiatore da una vita. Queste cose il pubblico le sa. Sento l’affetto e mi fa piacere. Il legame non si è mai spezzato". 

 

 

Pino Insegno ha dichiarato poi che a Palazzo Chigi vuole anche tornarci: "Voglio parlare col ministro della Pubblica istruzione Valditara per insegnare ai professori come usare la voce. Gridano in classe e sono tutti svociati, se parlassero col diaframma non avrebbero problemi". Tornando poi al premier e leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, il presentatore ha raccontato: "Era una ragazza con una grande volontà, determinatissima. Francesco Storace mi aveva permesso di aprire accademie gratuite per i ragazzi, per me non aveva un colore politico, abbiamo sempre parlato di formazione dei giovani. La incrociai a una manifestazione. Giorgia è di Roma e della Roma, sul calcio fronti opposti. Le ricordo sempre: Viviamo in una società multilaziale", ha concluso. 

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