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Save Opera, pure Andrea Bocelli si schiera con Veronesi. Arriva la proposta di legge

Christian Campigli
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Una battaglia contro l'egemonia culturale imposta dalla sinistra. La difesa della nostra tradizione, di ciò che ha reso l'Italia un Paese unico al mondo. Un aiuto importante, giunto da un artista tra i più famosi al mondo. C'è anche Andrea Bocelli tra i sostenitori del progetto Save Opera, l'associazione creata dal maestro Alberto Veronesi. Defenestrato dal Festival Pucciniano per aver protetto,  da destra, l'opera lirica. "Sono stato felice di ricevere una lettera di Andrea e Veronica Bocelli in cui appoggiano la mia iniziativa di Save Opera, stigmatizzando un malcostume patente ed annoso: sono ormai decenni - sostiene Veronesi - che, soprattutto in certe realtà geografiche e culturali, l’allestimento di un titolo operistico rischia di trasformarsi in uno spettacolo provocatorio, avulso dalla sensibilità, dallo stile, dal significato espressi dal compositore e tantomeno dal librettista”. 

 

 

Save Opera farà a breve un incontro in Senato per depositare una proposta di legge per ritornare allo spirito della Legge 800, la legge del 1967 che ha introdotto il Fondo Unico Spettacolo, il contributo annuale che sostiene tutta l’attività di spettacolo italiana. "Si tratta di ristabilire la figura del Direttore Artistico che nella legge 800 doveva essere un musicista. Tecnicamente la proposta è che nel DM 25 ottobre 2021 ‘FUS 2022-2024’ art.2 comma k, e successive modificazioni inserire ‘il direttore artistico deve essere un musicista tra i più rinomati’”. 

 

 

“La riforma di Veltroni sulle Fondazioni liriche - prosegue Veronesi - degli anni ’90 travolse la figura del Direttore Artistico musicista, con la conseguenza che oggi ci sono Fondazioni Liriche o istituzioni musicali dove nessuno dei dirigenti sa leggere la musica, questo perché Veltroni ritenne necessario sostituire la competenza professionale con l’attribuzione di incarichi a chi aveva la tessere di partito, operazione completamente riuscita se si pensa che oggi il 99% dei dirigenti della musica italiana è di area Pd".

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