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Sgarbi al Maxxi, la difesa di Morgan: serata di altissimo valore culturale

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«Volgari e sessisti? Al contrario, è stata una serata di altissimo valore culturale». Marco Castoldi, in arte Morgan, affida al magazine Mow le sue considerazioni sulla bufera mediatica che si è scatenata in merito alle dichiarazioni sue e del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi nel corso della serata al Museo Maxxi di Roma in cui erano ospiti qualche giorno fa. 

 

 

Alla domanda implicita se lui e il sottosegretario Sgarbi dovrebbero scusarsi per il proprio comportamento, Morgan risponde così: «Ho suonato brani di Bruno Martino, Tony Renis e parlato di Leopardi», e anche Sgarbi «ha ricordato in modo affettuoso la sua vita passata», allora «bandiamo Don Giovanni e Casanova come figure dalla storia?». E sul ministro Sangiuliano e il direttore del Maxxi Alessandro Giuli che hanno preso le distanze da quanto accaduto si è espresso così: «Sangiuliano si sta facendo influenzare da una visione distorta e manipolante, mentre Giuli si sta defilando per timore di perdere il posto». 

 

 

Morgan dichiara dunque un contrattacco, dopo quasi una settimana di polemiche sull’incontro fra lui e il sottosegretario alla Cultura, che era anche l’evento d’apertura della stagione estiva del celebre museo di arte contemporanea di Roma. Sulle pagine del magazine lifestyle Morgan spiega perché è stato soltanto «uno spettacolo ironico», citando Roberto Benigni e Carmelo Bene. E pone l’accento sulla singolarità delle polemiche a scoppio ritardato: «La lettera contro Sgarbi chi l’ha scritta, qualcuno da destra?», chiosa. Il riferimento è alla missiva di una parte dei 44 dipendenti del sito museale che chiedevano al presidente di stigmatizzare pubblicamente l’accaduto, pur rinnovandogli la fiducia.

 

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