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Dimartedì, l'opinione di Marco Bellocchio su Ignazio La Russa: è un nostalgico democratico

Luca De Lellis
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Alimentare lo spettro del pericolo fascista verso il governo guidato da Giorgia Meloni non solo non è utile per la sinistra ma è anche controproducente, perché rischia di stagnare l’opposizione su un tema che non preoccupa più l’opinione pubblica. Secondo il regista Marco Bellocchio, intervenuto come ospite del conduttore Giovanni Floris nella puntata di Dimartedì, “ormai nessuno ha paura del fascismo, anche se ci possono essere alcuni esponenti nostalgici, tipo La Russa possiamo dire sia un nostalgico democratico. Non è che se ha a casa un busto di Mussolini allora deve essere considerato un pericolo”.

 

 

 

 

Il produttore cinematografico ha poi ammesso di “posizionarsi” politicamente più a “sinistra”, ma non per questo si trova d’accordo con quei partiti che continuano a richiamare il pericolo fascista. In studio è presente anche Pierluigi Bersani, che scuote la testa. Ma per Bellocchio questa strategia “non è efficace”. Le opposizioni dovrebbero “inventarsi delle cose che non siano soltanto relative alla creazione di un mostro”, perché ribadisce: “Credo che nessuno abbia paura del fascismo”. Una critica, forse anche inconsapevole, ma comunque parecchio forte mossa all’area Dem che dall’insediamento del governo non ha saputo trovare ancora delle contromisure. Se non il solito riferimento al fascismo, una tattica che ormai non funziona più.

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