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Furio Colombo insiste col fascismo, Myrta Merlino sbotta: gelo in studio

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Luca De Lellis
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Furio Colombo vede il fascismo ovunque. D’altronde i ricordi di quando era ragazzo, ora che per questioni anagrafiche non lo è più, lo catapultano in quel mondo in maniera quasi ossessiva. Ospite di Myrta Merlino nella trasmissione l’Aria Che Tira di La7, l’ex direttore dell’Unità ha criticato l’ideale di “Patria e Nazione” sostenuto a gran voce dalla premier Giorgia Meloni durante il convegno dedicato al tema: “Questi valori non mi convincono perché io ho vissuto nel fascismo, ci sono cresciuto e avevo il sillabario del triste bambino fascista, quindi li conosco bene”. La leader di Fratelli d’Italia, nel suo discorso, ha sostenuto di auspicare in un’Italia nella quale tutti possono agire e definirsi patrioti. Ma per Colombo questo significa credere in “una felicità alimentata dall’essere tutti uguali insieme, senza tolleranza per qualsiasi diversità”.

 

A quel punto è intervenuta la conduttrice, che ha ricordato al giornalista come in realtà Meloni abbia detto di sognare un’Italia di patrioti, e non di fascisti. Pronta la replica di Colombo: “Però patria e nazionalismo sono due termini che appartengono a quella cultura, io so perché c’ero in quel mondo lì nel quale non si parlava d’altro se non di questi concetti”. Volti scossi in studio, ma l’ex senatore dell’Ulivo ribadisce con fermezza: “Io li ho vissuti quei tempi tristi, e non voglio assolutamente che altri siano costretti a riviverli”.

 

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