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In Onda, Franco smonta gli sforzi di Papa Francesco: religione è tra le cause della guerra

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Il colloquio tra Papa Francesco e Volodymyr Zelensky in Vaticano può essere il primo passo verso una soluzione pacifica della guerra in Ucraina? Nel giorno della visita a Roma del presidente ucraino che ha visto Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e il Pontefice ci si interroga del ruolo della Santa Sede nei possibili negoziati. Nel corso della puntata di sabato 13 maggio di In Onda, il programma condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo sul La7, l'editorialista del Corriere della Sera Massimo Franco spegne gli entusiasmi: "La religione non è una possibile soluzione ma una delle cause, messa un po' in secondo piano, della guerra". 

 

Il mondo cattolico e Papa Bergoglio sono attivissimi nella vicenda, ma c'è di mezzo "il mondo ortodosso già diviso al suo interno, c'è la Nato, c'è il rapporto con la Russia e con la Cina", argomenta Franco secondo cui l'ipotesi che il Vaticano possa essere decisivo nella risoluzione del conflitto "sembra qualcosa di poco credibile".

 

Il capo della Chiesa ortodossa russa Kirill è schierato senza se e senza con Vladimir Putin. "E gli ucraini si identificano a livello religioso con Zelensky. Deve essere chiaro che il Vaticano non può fare miracoli in politica estera", afferma ironicamente Franco. La Santa Sede "può intervenire se c'è una volontà di pace o di trattativa, se questa non c'è" il Vaticano, conclude il giornalista, "non solo è impotente, ma rischia di essere additato come qualcosa che crea confusione".  

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