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Otto e mezzo, Bocchino: e il mio "amico Giuseppi"? Botte da orbi con Travaglio su Conte

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Donald Trump arrestato oggi negli Usa è un modello per i conservatori italiani, e in particolare per Giorgia Meloni, e viceversa? "Meloni si era proposta di portare il modello Trump in Italia e ora è la cameriera fedele di Joe Biden", attacca Marco Travaglio rispondendo a Lilli Gruber nel corso della puntata di martedì 4 aprile di Otto e Mezzo, su La7. Per il direttore del Fatto sulla guerra in Ucraina la premier è diventata "l'ancella di un presidente democratico. In Europa non c'è un governo così beatamente fedele a Biden se si escludono la Polona e i Paesi baltici..." 

 

Argomentazioni che provocano la reazione stizzita di Italo Bocchino, ex parlamentare di centrodestra e direttore del Secolo d'Italia. "Travaglio non distingue tra Giorgia Meloni leader politica e Giorgia Meloni presidente del Consiglio", spiega Bocchino. Insomma, il premier "ha il rapporto con il presidente degli Stati Uniti d'America, di qualsiasi partito sia", e "dire che Meloni è lo scendiletto di Biden mi sembra offensivo oltre che esagerato". Il giornalista ricorda poi come il partito dei conservatori riformisti europei del quale fa parte anche Fratelli d'Italia comprenda il partito repubblicano americano. 

Travaglio ribatte che l'Italia in passato si è contrapposta anche duramente agli Usa e cita il caso di Bettino Craxi per Sigonella e quello di Romano Prodi "sospettato di eccessiva amicizia con i cinesi e addirittura con i russi". A riguardo il direttore del Fatto cita il governo di Giuseppe Conte "che ha detto di no a Trump quando ha firmato la Via della seta con i cinesi". Riferimento che fa saltare sulla sedia Bocchino: "Ma ti sei dimenticato il mio amico Giuseppi?", afferma in riferimento al famoso tweet, con errore, dell'allora presidente Usa sul collega italiano. "Avete accusato Conte di essere filorusso, filocinese e filo-Trump, ma ha proseguito sulla linea del bilateralismo italiano" argomenta Travaglio che rimarca: Conte è stato l'unico a stare in posizione eretta nei confronti degli Stati Uniti. "Per me il più servile agli Usa è il governo di Conte che ha chiesto l'endorsement a Trump - ribatte Bocchino - e Trump ha scritto il 'mio amico Giuseppi'. Conoscendolo poco...". 

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