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Otto e mezzo, Sallusti duro sulla maternità surrogata: "Stupro culturale”

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“I diritti per le comunità Lgtbqi+ tolgono diritti all’italiano medio?”. La domanda è rivolta ad Alessandro Sallusti, direttore di Libero, nel corso della puntata del 24 marzo di Otto e mezzo, il talk show di La7 condotto da Lilli Gruber. Il giornalista risponde così sul tema: “No, non tolgono diritti all’italiano medio. Dico che è l’agenda politica e quindi mediatica che è ribaltata. Si occupa al 90% di problemi legittimi, seri e importanti, ma che riguardano una esigua minoranza di italiani, molto esigua. Non è che non hanno diritto ad essere ascoltati e infatti sono ascoltati assai. Invece i problemi della stragrande maggioranza degli italiani passano in secondo piano. Il problema della maggioranza degli italiani non è che i loro figli sono iscritti o meno all’anagrafe in un certo modo, è che non trovano gli asili dove mandarli. Quello è un problema che riguarda la maggioranza degli italiani e la maggioranza delle famiglie, eppure è come se non avessero diritti di cittadinanza, né sui media e né sulla politica”. 

 

 

Poi il discorso si sposta sulla maternità surrogata: “Anche io sono perplesso sul paragone tra lo stupro e i bambini nati così, ma attenzione, anche far fare un bambino ad una donna su commissione è uno stupro, non sarà fisico, ma è uno stupro culturale”.

 

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