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Controcorrente, Toni Capuozzo spaventa tutti: cosa succede dopo i caccia all'Ucraina

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Sta per cadere l'ultimo tabù, quello che fino a qualche mese fa sembrava impensabile, ossia l'invio di caccia e aerei da guerra all'Ucraina. Ma qual è la strategia dell'Occidente dietro all'escalation delle forniture di armi a Kiev? A rispondere a questa domanda e a tracciare gli scenari del conflitto è Toni Capuozzo, intervenuto sabato 11 febbraio a Controcorrente, il programma condotto da Veronica Gentili su Rete 4. 

"Il problema è proprio la strategia", afferma il giornalista e inviato di guerra secondo cui Usa ed Europa non stanno valutando con attenzione cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi e anni. Si rischia un effetto Libia, spiega Capuozzo: "Poche settimane fa parlavamo dell'artiglieria a Kiev, ora stiamo parlando degli aerei. Cosa sarà fra sei mesi? Dove vogliamo arrivare? Qual è l'idea di vittoria?", argomenta il giornalista che replica a chi sostiene che non si può negoziare la pace in questo stato del conflitto, con la Russia che ancora occupa molte zone dell'Ucraina. "Ricacciare i russi ai confini del 91 costa, dobbiamo immaginare che si andrò oltre agli aerei. Manca una strategia oltre a quella del giorno per giorno", argomenta Capuozzo. Il presidente ucraino Zelensky, dal canto suo, "Legittimamente fa le sue richieste perché vuole la vittoria, consapevole che per farlo dovrà coinvolgere sempre di più la Nato, cioè noi", conclude Capuozzo.   

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