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Pio D'Emilia, morto a 68 anni lo storico corrispondente dal Giappone di Sky TG24

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Lutto nel mondo del giornalismo. È scomparso all'età di 68 anni Pio D'Emilia,  corrispondente dall'Estremo Oriente per Sky Tg24. Viveva da tempo in Giappone dove era arrivato da giovane, dopo aver vinto una borsa di studio come procuratore legale. Poi il giornalismo era diventato il suo lavoro. Entrato a Sky nel 2005 come corrispondente per l'Asia Orientale aveva raccontato lo tsunami del 2008, il tifone Hayan nelle Filippine, la crisi nucleare in Corea del Nord, gli scontri in Birmania e in Tibet, l'incidente nucleare di Fukushima e la pandemia di Covid. 

 

"Da oggi siamo un po’ più soli. Noi di Sky TG24, voi spettatori, lettori, ascoltatori della nostra testata. Ci ha lasciati Pio D’Emilia. Pio è morto in uno dei due posti che amava di più: a Tokyo, quella che considerava casa sua, quella che aveva scelto un po’ per fiuto giornalistico e un po’ per provocazione culturale anni fa, quando l’estremo Oriente era una area poco battuta dalla stampa europea, figurarsi da quella italiana", scrive il direttore di Sky Tg 24 Giuseppe De Bellis. "Ci ha lasciati in un modo che non gli era usuale, in silenzio, lui che amava le parole e che le parole usava per vivere con la stessa intensità con cui raccontava le sue storie".

 

D'Emilia "era divertente, ironico, scanzonato e permaloso al tempo stesso, ma così vitale da minimizzare i problemi di salute che lo accompagnavano da un po’ e che non gli hanno mai impedito di continuare a fare ciò che amava di più: il giornalista", si legge nel ricordo di De Bellis. "L’avventura di cui andava più fiero", si legge, "è Fukushima, a nuclear story, il suo viaggio attraverso il Giappone colpito dal terremoto, dallo tsunami e dalla catastrofe nucleare del reattore di Fukushima. Fu il primo inviato straniero a essere entrato nella 'zona proibita' e a raggiungere la centrale dopo l’incidente. "La sua perdita ci lascia senza parole, con una tristezza profonda, con il magone di non aver potuto dirgli per l’ultima volta una qualsiasi cosa, di non avergli lasciato l’ultima parola di una conversazione, come accadeva sempre. Ci mancherà, ci manca già", conclude De Bellis. 

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