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Cospito, "segno di agitazione". Cosa sa Severgnini sulla telefonata di Meloni

Giada Oricchio
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“Lo ha fatto in modo berlusconiano”. Il caso Delmastro-Donzelli sulla divulgazione di atti sensibili in merito alla vicenda Cospito, il leader anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis, ha richiesto l’intervento della premier Giorgia Meloni che, in una telefonata a “Stasera Italia” su Rete 4, ha invitato tutti ad abbassare i toni e ha sottolineato che gli insurrezionalisti di Cospito sono un pericolo per lo Stato.

A Lilli Gruber, conduttrice del talk politico di LA7 “Otto e Mezzo”, giovedì 2 febbraio, l'irruzione “berlusconiana” di Meloni non è proprio piaciuta: “Ha fatto come Berlusconi negli anni d’oro: ogni tanto chiamava alcune trasmissioni televisive per contestarne i contenuti e questo ha fatto Meloni ieri a Rete 4. Che segnale è?”.

Il giornalista Beppe Severgnini ha risposto caustico: “Forse di nervosismo. E’ un segno di agitazione. Io penso che qualunque colore politico abbia il capo di governo di turno non si debba fare. La telefonata dall’alto, che per cortesia istituzionale non si può rifiutare, non è mai una grande trovata”.

Sulla stessa linea critica anche l’ex direttore de “Il Fatto Quotidiano”, Antonio Padellaro: “Speriamo che Meloni non segua l’errore di Berlusconi che oltre a interferire, fece l’editto bulgaro cancellando dalla televisione di Stato Santoro, Luttazzi e Biagi. Però mi sembra che lei sia diversa”. Alessandro Giuli, direttore del Maxxi, ha letto la telefonata in maniera completamente diversa: “Era una precisazione plausibile in una situazione abbastanza acuta. E credo anche che la presidente del Consiglio, in un modo inusuale, abbia voluto parlare ai suoi”.

 

 

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