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Quarta Repubblica, l'annuncio di Silvio Berlusconi: stop tasse sul primo impiego

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Silvio Berlusconi annuncia l'intenzione del governo di eliminare completamente le tasse e i contributi sul primo impiego. Il presidente di Forza Italia ne ha parlato nel corso della puntata di "Quarta Repubblica" in onda il 30 gennaio su Rete4. Berlusconi punta a facilitare la vita alle imprese che assumono under 35. «La mia esperienza di imprenditore che ha creato migliaia di posti di lavoro in tutte le sue aziende senza mai licenziare nessuno mi ha portato a trasferire nel programma di governo una misura essenziale per rilanciare l’occupazione dei giovani. Questa misura è la detassazione e la decontribuzione totale dello stipendio per chi assume giovani che abbiano meno di 35 anni. Io ho ottenuto che, nella legge di bilancio del 2023, vi sia una prima decontribuzione parziale per le assunzioni dei giovani. Ma il nostro obiettivo rimane l’eliminazione totale di tasse e contributi per il primo impiego. Se avremo più forza all’interno della maggioranza di Governo sarà più facile per noi ottenerlo». Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nell'intervista a "Quarta Repubblica".

 

 

 

 

Berlusconi ha illustrato anche quali saranno gli effetti della decontribuzione. «Che effetto si ottiene con la detassazione e la decontribuzione totale sugli stipendi dei giovani? L’effetto che si ottiene è immediato: gli imprenditori avranno una grande convenienza ad assumere giovani perché risparmieranno per ogni assunzione migliaia di euro, quegli euro che, invece, attualmente sono costretti a versare nelle casse dello Stato. Oggi, per fare un esempio, per uno stipendio di 1.500 euro, l’azienda spende 3.300 euro. Addirittura, più del doppio dello stipendio. È solo così, con la detassazione e la decontribuzione totale, che l’azienda avrà un costo di soli 1.500 euro, cioè un costo uguale allo stipendio pagato a un nuovo assunto. Con questa misura potremo garantire un futuro a molti giovani, dandogli la possibilità finalmente di realizzarsi e di realizzare i propri sogni. Perché, ce lo dobbiamo ricordare sempre, un Paese che rinuncia a investire sui propri giovani è un Paese che non ha un domani».

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