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Meloni premier, Concita De Gregorio esplosiva: "Fuoriclasse". Ora lo sanno tutti

Giada Oricchio
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Onore delle armi e randellate (per la sinistra): Concita De Gregorio in lode di Giorgia Meloni.  In un editoriale per il quotidiano “La Repubblica”, la giornalista ha commentato l’ascesa della leader di Fratelli d’Italia: “Una fuoriclasse. (…). Il suo discorso è stato impeccabile, convinto, competente, appassionato, libero, sincero”. L’ex direttrice dell’Unità precisa di non condividere “i due terzi delle cose che ha detto”, ma ammette che per la prima volta da molti anni ha sentito in un discorso di insediamento, “l'eco di una storia personale appassionata e convinta e ho avuto voglia, avrei voglia, di discuterne. Non è questa forse la linfa della democrazia?”.

De Gregorio individua negli alleati Lega e Forza Italia, e non nell’opposizione, il grandissimo problema di Giorgia Meloni: “Non è lei che spaventa, è il caravanserraglio di vecchie cariatidi salite a bordo della sua scialuppa entusiaste di ritrovare una verginità grazie alla sua giovinezza. (…). Ecco: i suoi sono, lo dico con rispetto, una galleria di mostri. Non tutti, parecchi. (…). Lei rivendica di non essere ricattabile, ma molti di loro sì: lo sono e lo sono stati. (…). È una questione di anni, forse di mesi: la resa dei conti dentro Forza Italia si consumerà a breve, l'elettorato leghista dirà dove si sente più comodo, i vecchi fatalmente spariranno”.

E ancora: “Penso che sia una giovane donna di destra, convinta delle sue ragioni e abituata a fare da sola con la farina che ha. Una grandissima comunicatrice, un'equilibrista, una dissimulatrice: certo. Una che cambia pelle secondo necessità: sicuro. (…). La sua campagna elettorale è stata la migliore di tutte, difatti ha vinto. Draghi l'ha capito bene. Quando Meloni dice «sono pronta a fare quello che va fatto a costo di non essere compresa» parla per la prima volta da secoli di clima e non di meteo: dei prossimi dieci anni e non dei futuri dieci giorni”.

Se per la neo premier ci sono parole al miele, per le donne di sinistra ci sono parole al fiele: “Avercene, si dice a Roma: avercene a sinistra di presenze di questo calibro da opporre, eventualmente, alle sue ragioni con la forza della ragione”.

 

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