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Otto e mezzo, "allora è un golpe?" Sallusti smaschera De Angelis, sinistra in tilt sui presidenti delle camere

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I presidenti delle camere dovrebbero essere sempre di sinistra, almeno a sentire certi commenti. Il dibattito a Otto e mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7 venerdì 14 ottobre, si infiamma quando Alessandro De Angelis afferma che Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, neo-eletti rispettivamente alla guida del Senato e di Montecitorio, non riconoscono valori condivisi della Costituzione. Parole che provocano la reazione sdegnata di Alessandro Sallusti.  

 

"È del tutto legittimo che la destra che ha vinto le elezioni imponga i presidenti delle Camere, è una abitudine che c'è dal '94 in poi: chi vince prende tutto" senza dare una presidenza all'opposizione come avveniva prima, argomenta De Angelis. "È del tutto legittimo che ci siano delle opinioni personali" ma "si è drammaticamente abbassato il livello delle classi dirigenti rispetto a quando i presidenti delle camere erano Nilde Iotti, Amintore Fanfani...". Il direttore di Libero non ci sta: "Fontana ha tre lauree ed è stato due volte ministro...", fa notare all'ospite in studio. 

 

Secondo De Angelis personalità come Liliana Segre "sono delle incarnazioni viventi della Costituzione". "Non si sta dicendo che uno di destra deve essere di sinistra, ma uno di destra si deve riconoscere in alcuni valori condivisi - argomenta il giornalista - Io spero che il presidente La Russa andrà a festeggiare il 25 aprile, e che il presidente Fontana quando sarà chiamato a pronunciarsi sulle sanzioni a Putin si schieri con l'Occidente..." attacca sottolineando come i due esponenti del centrodestra rispetto ai "valori costituzionali e condivisi" rappresentino "uno strappo". 

 

Sallusti a queste parole sbotta: "Stai dicendo che è in corso un golpe. Sei tu che neghi la Costituzione che dice: si va a votare e si rispetta quello che decidono gli elettori" afferma con de Angelis che abbozza una difesa: "Non dico che è in corso un golpe, ma il discorso di La Russa di ieri era pieno di ambiguità". Anche qui i conti non tornano. "Ma perché secondo te ieri Segre ha baciato e dato la mano a La Russa senza nessun imbarazzo? - conclude il direttore di Libero - Se non era imbarazzata Segre, potresti non esserlo tu". 

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