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Crosetto, la rivelazione di Mentana in diretta: "Attentato politico". E cala il gelo

Giada Oricchio
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Giallo Guido Crosetto. Durante “Diario politico”, il talk politico di LA7, venerdì 14 ottobre, Enrico Mentana annuncia che è stato quasi vittima di un “attentato politico”, ma il rasputin di Giorgia Meloni prima si schernisce, poi fa una mezza ammissione e infine promette che rivelerà il mistero. Crosetto era in collegamento e il direttore ha ricordato che in un determinato periodo della campagna elettorale, il suo ospite versava in uno stato di forte difficoltà: “Non confessò il motivo però mi assicurò che si sarebbe liberato del peso che lo angustiava dopo le elezioni”.

Oggi Mentana è tornato sul retroscena, ma il fondatore di Fratelli d’Italia non si è sbottonato: “Sì, vero, è finito tutto. Sono cose personali, adesso parliamo di quelle istituzionali. Verrò a raccontarle tutto”.

Mentana ha inzigato permettendo ai telespettatori di capire qualcosa in più: “Facciamo il promo: Crosetto sostiene, e ne ha le prove, di aver avuto un attentato politico. Lo ha detto ad Alessandra (Sardoni, nda)? Sì, so benissimo di cosa si tratta. Non è che le hanno sparato, sono quelle cose da film, fatte per screditare un personaggio politico…”, “Esatto, esatto” ha sussurrato con amarezza l’ex deputato. Il direttore del TGLA7 ha concluso: “Una volta si diceva ‘mettiamo la bustina di droga in macchina’. Non è questo, eh… ne parleremo quando lei vuole, l’aspetto”.

Insomma, Guido Crosetto ha rischiato di essere vittima di macchinazioni politiche, di finire nel tritacarne della macchina del fango. Il fondatore di Fratelli d’Italia è apparso più rilassato quando Mentana gli ha domandato se Silvio Berlusconi abbia del risentimento verso Giorgia Meloni per avergli tolto potere decisionale e il ruolo di padre nobile: “Direttore, lei esce dalla politica ed entra nella sfera della psicologia umana. Mastico di politica, meno di psicologia!”.

Tuttavia, fra le righe lascia intendere che i rapporti tra FI e FdI sono tesi e fa da pompiere: “Sono di generazioni diverse, però sono convinto che tutti e due, specie Meloni abbia la tranquillità e la consapevolezza di dialogare con l’obiettivo di un governo duraturo. Non è una prova a chi è più forte. A Giorgia serve una maggioranza solida e coesa per 5 anni, non 6 mesi. Non deve partire con delle ferite. Abbiamo davanti un weekend in cui gli animi si rassereneranno e ripartirà alla grande il progetto di un centrodestra di governo” .

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