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Pd in crisi, Massimo Cacciari stronca gli aspiranti successori di Letta

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Massimo Cacciari feroce contro la sinistra dopo il clamoroso flop elettorale del 25 settembre. In un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica l'ex sindaco di Venezia analizza i motivi della debacle del Pd e se la prende anche con chi ambisce a prendere il posto del segretario Enrico Letta. "Bisogna fare un congresso vero" dichiara il filosofo che, contemporaneamente, se la prende con i tanti aspiranti successori che adesso sgomitano: "Assistiamo a tutti questi che alzano la mano per candidarsi, mentre dovrebbero tagliarsela, la mano".

Poi torna indietro nel tempo quando, al congresso di Occhetto dopo il 1989, bisognava ricostruire la sinistra e furono convocati i circoli sui territori, anche per i non iscritti, poi nelle regioni e poi a livello nazionale. "Durò tanto e purtroppo finì male - ricorda Cacciari - perché si scelse il compromesso. Ma il modello iniziale era giusto: venite gente, vi abbiamo chiamato per rifondare una forza di sinistra".

Non manca l'affondo del filosofo al gruppo dirigente dem e la solita annosa accusa alla sinistra della ricerca ossessiva delle poltrone. Cacciari fa nomi e cognomi: "Chi va a caccia del posto sicuro. Dario Franceschini che si fa mettere in Campania, dopo che nella sua regione, in Emilia, non era stato eletto e Piero Fassino che si candida a Venezia e fa fuori uno del posto come Nicola Pellicani. Il gruppo dirigente lavora in modo autoreferenziale per diventare parlamentare. Siamo di fronte a una forma di partenogenesi che però, da Veltroni a oggi, si sta sempre più riducendo". E la profezia finale è drammatica: "Continuando così faranno la fine dei socialisti francesi". 

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