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Otto e mezzo, Sallusti ride in faccia a Scanzi: "Qual è l'imbroglio della sinistra"

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A "Otto e mezzo" Alessandro Sallusti in collegamento con Lilli Gruber parla degli attacchi a Giorgia Meloni e dell’ingerenza del partito socialdemocratico tedesco, che dopo un incontro con Enrico Letta, ha parlato di ritorno del fascismo in caso di affermazione della leader di Fratelli d'Italia alle elezioni del prossimo 25 settembre.

Poco prima nel corso della trasmissione di La7 era intervenuto Andrea Scanzi che, affrontando lo stesso argomento, aveva ribadito come fosse corretto definire la leader di centrodestra "post-fascista". Inevitabile il sorriso del direttore - inquadrato dalle telecamere - di fronte alla sparata del giornalista de Il Fatto Quotidiano. "Ma perché allora non chiamiamo Renzi e Calenda post-comunista" ha ribattuto ironico Sallusti zittendo l'altro ospite. "D'altronde vengono dalla spacchettamento di quello che una volta era il Partito comunista".

Poi tornando al caso Letta e Spd ha spiegato: “Ingerenza indebita ma normale in una campagna elettorale dove i leader vanno a cercare megafoni all’estero per scuotere un po’ l’albero. Buona parte della campagna elettorale è stata fatta sul rischio del ritorno del fascismo. La Meloni ha protestato con il ministro dell’Interno per intemperanze che avvengono ai suoi comizi. Ritengo che sia legittimo andare a contestare, la grande differenza che conferma la teoria della Meloni è che se un gruppo di sinistra va a contestarla è il sale della democrazia, se invece un gruppo di destra - ha denunciato Sallusti - andasse a contestare Letta sarebbe tacciato come tacciati come squadracce fasciste col manganello. Questo è il grande imbroglio: tutto ciò che succede a sinistra è lecito mentre ciò che accade a destra è fascista”.

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