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Otto e mezzo, Lucio Caracciolo smonta il caso fondi russi ai partiti: cosa vogliono gli Usa

Giada Oricchio
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Cosa c’è dietro il dossier Usa sui finanziamenti russi a forze politiche di ventiquattro Paesi? Perché il report è saltato fuori a 11 giorni dal voto? Qual è l’obiettivo degli Usa? L’analista geopolitico Lucio Caracciolo, ospite del talk show “OttoeMezzo”, ha provato a rispondere a queste domande. Durante la puntata di giovedì 15 settembre, la conduttrice Lilli Gruber ha chiesto se il rapporto dell’intelligence americana sia un “avvertimento” al centrodestra in vista della tornata elettorale del 25 settembre e il direttore della rivista e della scuola Limes ha dipanato la matassa: “Stiamo ragionando su ipotesi e non possiamo entrare sullo specifico perché non abbiamo un documento. Che la Russia finanzi amici e simpatizzanti nel mondo è storia antica, lo faceva gfià nella prima Repubblica, ma adesso siamo in una fase nebulosa”.

Caracciolo ha aggiunto un tassello importante: “Francamente non credo che l’America abbia voglia di entrare troppo nelle nostre elezioni, quello che vuole è un governo stabile e per questo sta creando intorno al prossimo governo di centrodestra un qualche sostegno di tecnostrutture italiane. Vuole politici più esperti per evitare cattive figure trattandosi di persone che non hanno mai governato”.

Sia Caracciolo sia Massimo Giannini, direttore del quotidiano La Stampa, hanno bacchettato gli Stati Uniti: o fanno nomi e cognomi oppure stanno zitti perché “se non c’è niente di concreto è un’ingerenza al contrario”.

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