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Elezioni, Mario Adinolfi bacchetta Mentana: "Non c'entriamo nulla". E il direttore chiede scusa

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Una citazione erronea. È il "casus belli" tra Mario Adinolfi ed Enrico Mentana, consumato a suon di post. È Mario Adinolfi a lanciare l'accusa, indignato, con un post su Facebook al vetriolo in cu ha taggato il figlio del direttore del Tg di La7: "Caro Stefano Mentana non ho altri strumenti per far arrivare a papà Enrico la notizia che il suo articolista Enrico Spaccini su Open ha preso fischi per fiaschi. L’Alternativa che ha rotto con Paragone è quella di Cabras e Forciniti, perché denuncia l’alleanza coi neofascisti. Noi non c’entriamo proprio nulla: primo perché non siamo neofascisti, siamo l’Alternativa per l'Italia, un’altra cosa; secondo perché non ci esporremmo mai al ridicolo di fare un accordo ieri per smentirlo oggi. Siamo esperti del gioco della politica, non dei parvenu che devono ricorrere alla feccia per stare in piedi. Quindi sarebbero gradite delle scuse e magari un’occasione per spiegare bene quel che propone l’Alternativa per l’Italia" ha tuonato Adinolfi. 


La risposta di Mentana, affidata ad un commento sotto il post di Adinolfi non ha tardato molto ad arrivare: "Caro Adinolfi, l'errore (ma parlerei più propriamente di orrore) è stato ovviamente corretto. C'è voluto qualche minuto in più a modificare il titolo anche dalla mia pagina perché mi trovo in montagna (e per di più ero in chiesa, cosa che non ti dispiacerà). Mi scuso con te e con tutte le persone toccate da questo infortunio estivo, cui vorrei riparare anticipando un servizio che avevo comunque suggerito a Open (come forse si sa io dirigo un altro giornale): dove si firma per quelle liste che stanno facendo questa corsa contro il tempo, voi, Paragone, Rizzo e.. Mastella". ha risposto Mentana. E a quel punto Adinolfi non ha perso occasione per ribattere: "Enrico Mentana si è scusato pubblicamente per l’errore (lui lo chiama “orrore”) giornalistico che ci ha riguardato su Open. Non è da tutti, dunque chapeau. E, sì è vero, mi fa molto piacere che il ritardo nella correzione sia stato dovuto al fatto che si trovasse in chiesa".  Pace fatta, dunque, polemiche a parte. 

 

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