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Come sta andando l'economia italiana? La previsione terrificante di Crosetto: "Tsunami in arrivo"

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Giada Oricchio
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Un mese e poi uno tsunami economico e sociale travolgerà l’Italia: serve compattezza e nessuna demonizzazione. La profezia è di Guido Crosetto, che prima di fare l’imprenditore, ha trascorso una vita in politica e ha co-fondato Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni (si vocifera di un rientro in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre, nda). In un’intervista al Corriere della Sera, Crosetto ha ribadito l’allarme già lanciato sui suoi social: “A settembre sul nostro Paese si abbatterà uno tsunami, con una prevedibile minore ricchezza reale del 10%. Vivremo momenti di difficoltà spaventosa. Rischi di conflitti sociali considerato quanto cresce la rabbia”.

L’ex parlamentare parla da moderato per cancellare l’idea di una destra estrema: “Serve uno sforzo di grande responsabilità da parte di tutte le forze politiche per evitare demonizzazioni reciproche, non farebbero male a Meloni se vincerà, ma all’Italia. C’è bisogno di un patto. Senza il quale, a perdere saremmo tutti”. S

econdo Crosetto, FdI ha un compito in quanto partito conservatore: “Far sì che non si perda il tessuto economico del Paese, la sua capacità manifatturiera e produttiva. E tutti sappiamo benissimo che servirà lo scudo della Bce per difendere i nostri titoli pubblici, come che si investirà il 2% annuale del Pil come previsto dal Pnrr”.

Le previsioni sono fosche: “Già a settembre noi ci troveremo con le agenzie di Rating che gireranno il loro outlook verso l'Italia in negativo, indipendentemente da chi vincerà – ha dichiarato Crosetto -. E poi vedo possibili decisioni di Bankitalia preoccupanti, come la classificazione in debito pubblico di ciò che prima non lo era: aumentando il debito di decine di miliardi e togliendo ad un governo strumenti per intervenire in crisi industriali o bancarie”.

La ricetta dell’ex imprenditore per arginare la futura instabilità è un patto in campagna elettorale: “No a slogan di "l'Italia fallirà con Meloni" o "fallirà con Letta", perché non si prende un voto in più ma si fa danno al Paese. Chiunque vinca, le imprese sarebbero comunque in difficoltà, la crisi comunque colpirà, l'ondata migratoria comunque sarà un problema enorme da gestire. E nessuno avrà la bacchetta magica. Le cose andranno affrontate con senso di responsabilità, ma sarà possibile solo se il Paese davanti all'emergenza sarà compatto. Come la Meloni ha fatto sull'Ucraina: ecco, quella deve essere la cifra”.

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