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In Onda, Tajani zittisce Friedman: "Berlusconi e Putin?". La lezione del vicepresidente di Forza Italia

Giada Oricchio
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“Berlusconi ambiguo su Putin? Falso. Non accettiamo lezioni di democrazia dal M5s”: è perentoria la difesa di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, dai sospetti di filoputinismo. Ospite del talk politico In Onda su LA7, domenica 31 luglio, Tajani ha rimandato al mittente Carlo Calenda di Azione l’accusa che FI abbia due facce, europeista in Europa e sovranista in Italia per stare con gli alleati Forza Italia e Lega, e ha negato con ancora più forza che Silvio Berlusconi non sia capace di condannare apertamente l’amico Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina. Alan Friedman, giornalista e saggista, ha osservato: “E’ un fatto che la Lega sia ufficialmente collegata al partito di Putin, la Meloni si dice atlantista ma non la trovo credibile e Berlusconi? Perché non dice in modo chiaro che Putin è un dittatore sanguinario e che si impegna a lavorare contro di lui? C’è troppa ambiguità”.

Il vicepresidente di Forza Italia ha replicato: “Non credo ci sia alcuna ambiguità. Siamo il partito italiano che più di ogni altro ha votato contro le politiche del Cremlino”, ma Friedman lo ha incalzato: “Perché Silvio non lo condanna per nome e cognome? Che abbia questo coraggio”. Tajani un po’ piccato gli ha ricordato: “Lo ha fatto con nome e cognome. In due discorsi ufficiali a Roma e a Napoli Berlusconi è stato durissimo, ti porto i testi dei suoi interventi dove ha condannato l’atteggiamento della Russia e l’invasione in Ucraina, ha detto che da mesi non ha più alcun contatto. E ha votato testi a Bruxelles molto più duri di quelli approvati dal Parlamento italiano. Non so cosa altro deve fare… se deve diventare un processo alle intenzioni”.

Poi l’esponente di Forza Italia è partito al contrattacco: “Ma perché non chiedi al Pd e al M5s come mai hanno votato sempre a favore del Cremlino? In base alle votazioni, i migliori amici di Putin si sono dimostrati Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Di Maio vuole una commissione d’inchiesta sui rapporti di Lega e FI con Putin? Non serve a niente. Piuttosto i 5 Stelle chiariscano i rapporti con la Cina e perché sostenevano il sanguinario Maduro! Non accettiamo lezioni di democrazia da chi predica bene e razzola male”.

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