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Otto e mezzo, l'affondo a Giuseppe Conte fa sbottare Padellaro: "Come ci ha ridotto Draghi"

Giada Oricchio
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Botta e risposta tra Stefano Feltri e Antonio Padellaro sul pasticcio Conte-Draghi. A "Otto e Mezzo", il talk politico di LA7, giovedì 30 giugno, il direttore del quotidiano Il Domani ha messo da parte la querelle sulla richiesta di Mario Draghi a Beppe Grillo di rimuovere Giuseppe Conte dal M5s (indiscrezione smentita) e ha riportato l’ex premier con i piedi per terra: “Draghi ha sbagliato le scelte di comunicazione, però le cose più pesanti sul presidente 5 Stelle le ha dette Grillo pubblicamente. Poi è evidente che Conte faccia una guerriglia strisciante a Draghi. Ma fossi in Conte mi preoccuperei più del fatto che il titolo di presidente del M5s vale meno di un euro falso. Ha perso metà partito e non controlla quello che è rimasto. Prova ne è che se Draghi deve parlare con qualcuno, lo fa con Grillo. Conte non deve pensare a fare l’offeso, ma deve preoccuparsi della sua leadership fragile, non conta niente, è un dato di fatto. Non è certo tra i primi numeri in rubrica del premier”.

Immediata la replica di Padellaro, firma de Il Fatto Quotidiano: “Il problema è di Draghi, è lui che deve dare un impulso positivo al rapporto con i 5 stelle se vuole che restino al governo. E poi mettiamoci nei panni di Conte, doveva reagire per forza alla notizia riportata dai giornali anche se c’era l’importante vertice di Madrid”. E poco importa che l’Italia abbia fatto una brutta figura a livello internazionale con il rientro anticipato del presidente del Consiglio causa beghe e “gossip” politico.

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