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L'Aria Che Tira, il generale Camporini rivela la svolta ucraina: "i russi sono costretti..."

Giada Oricchio
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“Le sanzioni? Tempo al tempo. La guerra sul campo? I russi stanno sguarnendo il sud dell’Ucraina”. Il generale Vincenzo Camporini, ospite del programma L’Aria che Tira, lunedì 20 giugno, ha fatto il punto della situazione sull’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa il 24 febbraio scorso. La guerra è lunga e le sanzioni imposte dall’Occidente per costringere il presidente russo Vladimir Putin a un negoziato sembrano sortire scarsi effetti per Mosca, al contrario appaiono più efficaci quelle del Cremlino contro l’Europa su gas, petrolio e grano.

Non la pensa così Camporini: “Nel breve le sanzioni costano più a chi le impone che a chi le subisce, ma nel medio e lungo termine colpiscono in modo irreparabile chi le subisce – ha evidenziato – però già vediamo alcune conseguenze”. Quali? E’ presto detto: “Le dichiarazioni di Putin sul fatto che non ripristina il gas se non gli vengono restituite le turbine è perché i russi non sono capaci di riparare le turbine. E se non c’è qualcosa dall’esterno che supplisce alle loro carenze tecnologiche, la Russia crolla” ha rivelato il generale.

Da fine analista militare ha spiegato anche cosa sta accadendo sul terreno: “L’enfasi data alla questione del fronte meridionale deriva dal fatto che in quell’area le forze ucraine hanno sviluppato una mini offensiva con qualche successo”, lo testimoniano pure alcuni video di TpyxaNews su Twitter. Camporini ha precisato: “Si tratta di vittorie molto limitate come quelle dei russi a Severodonetsk, però in questo modo i russi che avevano lasciato solo truppe di presidio in quei territori sono costretti a dirottare forze (verso la grande battaglia per il Donbass, nda) e si indeboliscono lasciando sguarniti i territori conquistati.

Complessivamente quindi l’Ucraina continua la resistenza”. Ma c’è un ma. Secondo l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica non è realistico che Kiev possa riconquistare i territori che aveva prima dell’invasione russa: “Su questo sono scettico, ma ciò non toglie che la pressione verso Kherson sia significativa. Se gli ucraini arrivano al fiume, si pone un problema di rifornimento idrico di tutta la Crimea che verrebbe messa alla sete. E questo è un problema strategico”. In precedenza, il generale ha definito un segnale negativo per la diplomazai, il risultato alle elezioni legislative del presidente francese Emmanuel Macron: “L’Europa ha bisogno di leadership e invece adesso Macron dovrà negoziare con le aree golliste per avere una maggioranza in Parlamento. Come è noto sono partiti non favorevoli all’integrazione europea, mi aspetto un’azione internazionale più debole”.

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