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Elon Musk frena ancora su Twitter: a rischio l'accordo da 44 miliardi per acquistare il social network

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Andrea Giacobino
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L'accordo da 44 miliardi di dollari per comprare il 100% di Twitter può saltare se il social network non divulgherà i dati sugli account falsi e «spam». Il miliardario americano Elon Musk che ha intenzione di mettere le mani sul social network, ha infatti ribadito a Twitter la richiesta di maggiori informazioni sugli account falsi e «spam», il cui numero se elevato potrebbe inficiare l'intero valore dell'operazione.

L'affermazione del patron di Tesla è contenuta in una comunicazione alla Sec, l'organo di controllo della borsa statunitense, nella quale Musk ha detto che il rifiuto della società di fornire le informazioni richieste sugli account è una violazione dell'accordo di fusione. Immediata la reazione a Wall Street, dove il titolo Twitter ha perso subito il 6% scendendo fino a 37,6 dollari, ben lontano dai 54,2 dell'offerta di Musk. Nella comunicazione all'authority, Musk ha allegato la lettera inviata il 6 giugno a Twitter dai suoi legali Skadden Srps, Slate, Meagher e Flom. «Twitter - si legge nella missiva - ha rifiutato di fornire le informazioni ripetutamente richieste da Musk dal 9 maggio per facilitare la sua valutazione sugli account spam o fake della piattaforma. L'ultima offerta di Twitter di offrire dettagli sulle metodologie che usa è equivalente a un rifiuto», inoltre gli sforzi di Twitter di caratterizzare «la richiesta in altro modo sono solo un tentativo di offuscare e confondere.

Musk ha detto chiaramente che non crede che le metodologie della società siano adeguate. I dati che ha richiesto sono necessari», si legge ancora. E il rifiuto finora mostrato da Twitter nel fornire i dati richiesti - ha ribadito l'imprenditore - è considerato da Musk una violazione dell'accordo. Tra l'altro negli scorsi giorni altre due lettere di Musk, indirizzate ai manager di Tesla, avevano fatto molto discutere. Nella prima, obbligava i dipendenti a rientrare in ufficio dichiarando così la fine dello smart working e dando come unica opzione contraria le dimissioni.

Nella seconda lettera, invece, Musk ha ordinato lo stop a nuove assunzioni spiegando che ciò è derivato dall'avere «una bruttissima sensazione» sull'andamento dell'economia a causa dell'impennata dei prezzi delle materie prime e della guerra in Ucraina, e che perciò la casa automobilistica potrebbe aver bisogno di tagliare il personale di circa il 10%. Intanto ieri sempre in ambito tecnologico sulla borsa di Wall Street è partito il frazionamento («split») del titolo Amazon, annunciato nel marzo scorso, che garantirà agli investitori nel gruppo di Jeff Bezos di ricevere 19 azioni aggiuntive per ogni azione attualmente in possesso.

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