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L'Aria che Tira, zuffa tra Michele Santoro e Marcello Sorgi: “Il governo espropria gli italiani dalle decisioni “

Luca De Lellis
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Gli aiuti militari all’Ucraina sono un tema che dal giorno zero di questa guerra divide l’opinione pubblica. Michele Santoro è uno di quelli che sostiene con grande veemenza la sua contrarietà e, anche stavolta, durante la trasmissione mattutina di La7 l’Aria Che Tira andata in onda martedì 31 maggio, ha difeso le sue posizioni attaccando il giornalista Marcello Sorgi. In realtà è stato l’editorialista del quotidiano La Stampa a rivolgersi per primo nei confronti dell’ex conduttore di Servizio Pubblico: “E’ una delle poche volte che ti vedo combattere una battaglia d’opinione dalla parte della maggioranza della popolazione. I sondaggi vanno presi con le pinze: questo 51% contrario all’invio di armi in Ucraina chi l’ha misurato?”.

 

 

La conduttrice Myrta Merlino ha mostrato infatti una grafica di un sondaggio che identificava un 50,4% di italiani contrari all’invio di armi. Percentuale alla quale appartiene anche Santoro. Sorgi conclude il suo intervento fornendo il suo punto di vista politico: “Non si può votare su queste cose. Ci sono delle materie sulle quali il governo deve essere libero di decidere e poi gli elettori giudicano al momento delle elezioni. Aspettiamo l’anno prossimo e vedremo probabilmente che la gente voterà contro Draghi e a favore dei partiti contrari agli aiuti militari”.

 

 

A quel punto prende la parola Santoro, che ribatte colpo su colpo: “L’errore che sta facendo Sorgi è confondere l’informazione con la politica. L’informazione deve rappresentare l’opinione pubblica. Quindi qualsiasi percentuale di opinione è contraria alle armi, questa deve essere rappresentata dai media. La Rai viene pagata anche da chi dice ‘no’ all’invio di armi, e pretendiamo che il servizio pubblico tenga conto nella fabbricazione delle notizie di questa idea”. Poi tuona contro l’attuale esecutivo di Mario Draghi: “È una pretesa legittima, dato che il governo già sta espropriando gli italiani dalle decisioni e rappresenta quasi una minoranza”. Non può mancare la frecciata a Sorgi: “Se vuole avere la prova concreta che queste percentuali sono vere venga a fare un giro con me per Roma. Gli italiani non vogliono la guerra, non vogliono assistere a un’escalation militare”. Prima di lasciare il collegamento, Santoro si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “Spero non mi dipingiate come filo-putiniano a me che sono l’unico in Italia ad essersi occupato dell’invasione russa in Cecenia quando tutti se ne fregavano”.

 

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