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Otto e mezzo, Guerzoni scatena Travaglio: riempiamo Zelensky di soldi e armi, ora tratti con Putin

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Aspro botta e risposta a Otto e mezzo, su La7, tra la giornalista del Corriere della sera, Monica Guerzoni e il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio. Il nodo è naturalmente quello della guerra in Ucraina e del comportamento del premier Mario Draghi che evita il confronto dell'aula parlamentare. Nella puntata di martedì 17 maggio Guerzoni sottolinea come il presidente del Consiglio agisca in virtù del voto parlamentare sull'invio di aiuti e armi a Kiev e scatena la reazione di Travaglio.   

 

"C'è una persona che prende le decisioni da sola e quando le va fa una conferenza stampa, ora dobbiamo stabilire cosa pensa l'Italia di quello che si debba fare per il negoziato" afferma il direttore del Fatto che è un fiume in piena e "travolge" anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il quale, perché "glielo dicono gli americani e gli inglesi, ritiene che ci si siede al tavolo soltanto quando i russi si sono ritirati dall'Ucraina lasciando tutti i territori che hanno finora conquistato, che è una concezione assolutamente bizzarra di una trattativa in una guerra", attacca Travaglio.

 

Dopo tre mesi di conflitto e tanti morti da una parte dall'altra "ci sono dei risultati sul campo, ci si siede al tavolo solo quando i russi avranno mollato fino all'ultimo centimetro quadrato di terreno? - continua -  Perché se è così la guerra dura 10 anni ed è un'opzione". Meglio la posizione di "Francia e Germania che dicono che ci vorranno delle concessioni territoriali da parte dell'Ucraina", continua Travagli che conclude: "La riempiamo di soldi e di armi, avremo almeno in diritto di suggerire all'Ucraina di fare un compromesso?".

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