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Otto e mezzo, Marco Travaglio a valanga su Draghi: non ha il mandato divino. Sull'Ucraina "vada in Parlamento"

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Mario Draghi sulla guerra in Ucraina opera in perfetta solitudine. Martedì 17 maggio tra gli  ospiti di Lillii Gruber c'è il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, secondo cui il premier deve andare in Parlamento per "chiedere cosa deve fare, non è il presidente del Consiglio in base a un mandato ricevuto da Dio a decidere autonomamente la sua linea e poi la va a spiegare" in Aula. Invece deve essere e il contrario, attacca il giornalista che punta il dito su Draghi anche sull'iter tutto sbagliato per il vertice con il presidente americano Joe Biden, quando il premer ha riferito alle Camere solo dopo il viaggio negli Usa. 

 

Poi ci sono i sondaggi, con la maggioranza degli italiani che è contraria all'invio di armi all'Ucraina. Giuseppe Conte e Matteo Salvini sembrano aver "cambiato idea, forse anche Silvio Berlusconi. Solo Draghi ed Enrico Letta sono rimasti sulla posizione bellicista dei primi tempi".  In studio Pierluigi Bersani di Articolo 1 afferma, però, che Draghi il mandato parlamentare ce l'ha, il voto che autorizza l'invio di aiuti anche militari a Kiev. Dello stesso avviso anche Monica Guerzoni, giornalista del Corriere della sera. "Ma ora c'è da andare al Consiglio d'Europa a dire quale posizione ha l'Italia nel negoziato" sbotta  Travaglio secondo cui quel voto non vale più nulla. 

 

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