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In Onda, "oligarchi russi cagionevoli di salute". La risposta di Nathalie Tocci gela Concita De Gregorio

Giada Oricchio
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“Oligarchi parecchio cagionevoli di salute”. Una battuta di Concita De Gregorio apre un tema delicato: l’uccisione di 12 generali dell’esercito russo e le 7 morti quantomeno sospette di altrettanti oligarchi, in alcuni casi con i loro familiari.

Durante la puntata del talk politico In Onda, sabato 7 maggio, la co-conduttrice ha interpellato Nathalie Tocci su questa scia di morti molto vicini al presidente della Federazione russa, Vladimir Putin. La Direttrice dell’Istituto Affari internazionali di Roma è partita dall’osservazione che senza l’intelligence americana non sarebbe potuta esistere questa resistenza ucraina e ha aggiunto: “Cosa c’è di male? Se oggi possiamo parlare di un futuro in cui esisterà un Paese che si chiama Ucraina è grazie a questo. Se domani mattina iniziasse il vero e totale embargo al gas e al petrolio russo servirà comunque un supporto alla difesa ucraina. Avremo ancora bisogno di un aiuto sia sotto forma di servizi segreti sia di armi”.

Per Tocci c’è un’escalation della Russia in questa guerra, non dell’Occidente. La politologa elude la risposta diretta, ma fa capire che oligarchi e alti graduati militari sono vittime “chirurgiche” di questo conflitto, non certo indesiderati effetti collaterali. Sulla potente affermazione della Nato (“non accetteremo mai che la Crimea sia russa”), l’esperta di geopolitica spiega: “E’ inopportuno per chiunque non sia Volodomyr Zelensky parlare di concessioni territoriali, solo lui può farlo. Come si arriva alla pace, come si ferma Putin? Non credo che si accontenti della Crimea. Se arriva a una trattativa è perché capisce che questa guerra non può vincerla. Una guerra o si vince o si perde, non ci sono alternative”.

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