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L'Aria Che Tira, Francesco Borgonovo sbotta con Pina Picierno: "Si chiuda le orecchie". Delirio in studio sulla guerra

Giada Oricchio
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A "L’Aria che Tira", si parla di liberazione, resistenza e pace, ma finisce in una rissa “infantile”. Durante la puntata di martedì 26 aprile su LA7, Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, ha ricordato il valore e l’importanza della Festa del 25 aprile e il giornalista de La Verità, Francesco Borgonovo, esprime il suo disaccordo in maniera particolare: “Sul 25 aprile stiamo proiettando una serie di nostre paturnie interne che nulla c’entrano con il conflitto in Ucraina. Come con il Covid, non si ragiona e ci si basa sull’emotività. Vedo cose grottesche come dire che Kiev si canta ‘Bella ciao’, e magari erano persone con le svastiche. Sono cose ridicole. Quelli nell’acciaieria di Azvostal forse avrebbero sparato qualche fucilata durante la Resistenza. Se la Z è diventato un simbolo paneuropeo ditelo... o se i nazisti sono buoni quando servono…”.

In sottofondo il borbottio di Picierno esplode al paro di una pentola a pressione: “Ma dove stanno questi nazisti?! Evitiamo almeno la disinformazione. Non possiamo utilizzare le televisioni italiane come propugnatori di propaganda russa…. Almeno questo… i nazisti in Ucraina non ci sono!”.

Il giornalista prova a ribattere chiedendo di non essere interrotto: “Come impiegare le televisioni italiane non lo decide lei… posso parlare o parla solo la Picierno? Nazisti e ultranazionalisti ci sono eccome in Ucraina. … la sinistra italiana ha cambiato posizione più volte, spesso è emotiva e lo abbiamo appena visto dalla Picierno”.

La stoccata però viene parata dalla conduttrice Myrta Merlino: “Perché emotiva? Picierno ha espresso un dato di fatto: c’è un aggressore e un aggredito”. La vicepresidente soverchia tutti con la voce: “E’ inaccettabile ripetere la propaganda di Putin, almeno non fatelo in mia presenza!” e Borgonovo, quasi spaesato per non essere riuscito ancora a completare il suo pensiero, ricorre a un metodo puerile: “Faccia così, Picierno: si chiuda le orecchie (porta pure le mani all’altezza dei padiglioni auricolari, nda), così io concludo. Molto democraticamente come all’asilo… parla ancora?! No, niente non ce la farò mai!”. E Merlino stende un pietoso velo di pubblicità.

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