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Mezz'Ora in Più, Romano Prodi lascia di stucco Lucia Annunziata: "Cina e Chiesa cattolica le uniche due..."

Giada Oricchio
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“La Cina esiste, ma non si vede: agisce come la Chiesa cattolica”. L’ex premier Romano Prodi, ospite della trasmissione di approfondimento politico “Mezz’ora in più”, domenica 20 febbraio, analizza la situazione esplosiva tra Russia e Ucraina e le sue conseguenze sull’Italia gas dipendente da Mosca. Prodi, seppur più preoccupato di qualche mese fa, ha ribadito che non ci sarà la guerra: “Le armi tacciono solo davanti al dialogo, bisogna mettersi intorno a un tavolo e rivedere gli accordi di Minsk che in effetti sono vaghi”.

 

Ma il punto su cui attira l’attenzione dei telespettatori e della conduttrice Lucia Annunziata è il ruolo della Cina: “Avrà notato che non esiste in questo caso, o meglio esiste, ma non appare, qualche dichiarazione vagamente in favore della Russia... però esiste. Questa è la strategia della Cina: crescere, diventare sempre più forte, costruire alleanze, lanciare messaggi… e in qualche modo non sembrare mai aggressiva. La cosa importante è che la sua presenza ha di fatto accentuato l’attenzione degli Stati Uniti principalmente verso l’Oceano pacifico e rende molto più forte Putin. E poi i cinesi sanno agire in secondo piano, nel lungo periodo”.

Il professore bolognese per spiegarsi meglio ha ricordato: “Io ho sempre detto che i rapporti fra la Chiesa cattolica e la Cina erano complicati e difficili perché sono le uniche due istituzioni che ragionano in termini di secoli e non di giorni!”. 

 Sulla crisi energetica e la fornitura del gas dalla Russia all’Italia, Romano Prodi è stato lapidario: “Ci siamo messi noi nella trappola del gas finendola con i contratti a lungo termine, lì siamo nelle mani della Russia. Sia Italia che Russia devono incontrarsi per contratti a lungo termine perché favoriscono entrambe le posizioni, ma il compromesso sull’energia si apre solo se c’è uno spiraglio nella politica internazionale. Adesso i russi ci fanno nuotare ma ogni tanto ci tengono un po’ sott’acqua, ogni tre-quattro bracciate ci tengono sotto. Poi svegliamoci: c’è il Mediterraneo e l’Adriatico pieni di gas, abbiamo altre possibilità però facciamo una politica energetica con la testa e non con i piedi”.

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