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Otto e mezzo, Antonella Viola tranquillizza Checco Zalone: "Perché non resto disoccupata". La risposta fa ancora più ridere

Giada Oricchio
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“Pandemia vai via”. Antonella Viola e Matteo Bassetti replicano a Checco Zalone. La canzone parodia dell’attore comico al Festival di Sanremo 2022 sull’occupazione “bulgara” della tv da parte di immunologi e virologi non è piaciuta ai diretti interessati. Chi più, chi meno ha voluto fare alcune precisazioni.

La professoressa Antonella Viola, direttrice dell'Istituto Città della Speranza di Padova, in collegamento con “Otto e mezzo”, il talk politico di LA7, ha commentato: “Zalone ha una comicità ruvida e pungente, io l'ho trovato divertentissimo ed esilarante però devo dire due cose: non sono una virologa, ma un’immunologa e la differenza c’è, abbiamo competenze specifiche. Se queste fossero state riconosciute forse ci saremmo contraddetti meno. E poi vorrei dire a Checco Zalone di stare tranquillo: non credo che resteremo disoccupati, abbiamo tante cose da fare”.

Meno concilianti le risposte di Massimo Galli, Roberto Burioni e Maria Rita Gismondo che rifiutano l’etichetta di “viro-star della tv”. Il più ironico è stato Matteo Bassetti, in platea al Teatro Ariston durante la quarta serata del Festival di Sanremo 2022. “Chiara e Francy, mia moglie e mio figlio, quando sul palco dell'Ariston è comparsa la mia faccia insieme a quelle di Galli, Lo Palco e Burioni, hanno cominciato a ridere e a prendermi in giro: ammazza, sei arrivato pure a Sanremo – ha dichiarato in un’intervista al “Corriere della Sera” – Zalone è un genio, in famiglia lo adoriamo, abbiamo visto tutti i suoi film”.

Tuttavia anche il direttore della Clinica Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova ha precisato che la grande esposizione non è frutto di mera vanità e ha giustificato così i suoi innumerevoli interventi: “Sono il primo ad augurarmi di sparire dalle tv, vorrebbe dire davvero che il Covid è alle nostre spalle. Però voglio dire due cose: nel primo anno di pandemia il nostro ruolo in tv fu prezioso, noi medici rappresentavamo la borraccia nel deserto, non c'erano ancora i vaccini contro il Covid, c'era tanta paura, la gente voleva sapere. E nell'ultimo anno, quando le tv hanno avuto l'idea scellerata di cominciare a ospitare i no vax, noi scienziati siamo stati il presidio contro le fake news”.

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