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Propaganda Live, Lilli Gruber contro no vax e colleghi: "Non faccio informazione spettacolo"

Giada Oricchio
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Io non faccio messinscena e informazione spettacolo”. Lilli Gruber, ospite di Diego Bianchi a “Propaganda Live”, nella puntata di venerdì 17 dicembre, ribadisce la sua posizione sulle pseudo verità contrapposte in merito al Covid-19. Il dibattito vede contrapposti giornalisti decisi a non dare voce, spazio a chi mal interpreta i dati ufficiali sul Covid e diffonde fake news lette magari su Facebook o Telegram e giornalisti che danno loro visibilità in nome della libertà di espressione.

Gruber è sulla medesima linea del direttore del Tg LA7 Enrico Mentana: “Io sono andata in onda anche durante il lockdown, ma noi a Otto e Mezzo non diamo spazio ai no vax, non invitiamo chi è 'no scienza', chi è contro gli studi degli esperti che ci stanno accompagnando in questi mesi così difficili perché penso sia sbagliato, ma questo non vuol dire non dare voce a chi fa critiche alla gestione della pandemia sia da un punto di vista scientifico che politico, ma chi propaga fake news, complottismi non deve essere messo alla pari di chi cerca la verità e combatte tutti i giorni contro una pandemia così letale”.

Una posizione di buon senso. Gruber ha poi voluto rimarcare con forza il confine che la separa da altri giornalisti: “Tutti noi facciamo televisione e sappiamo come mettere in scena uno scontro tra un sì vax e un no vax. Ma ricordiamo che la maggior parte degli italiani si è vaccinata ed è molto saggia e seria. Mettere in scena due parti che si scontrano facendo fulmini e saette io non lo faccio perché non faccio informazione spettacolo. Ma questo è quello che penso debba fare un’informazione seria. No, da me non hanno diritto di cittadinanza. In tutti questi mesi lo abbiamo capito o no che i vaccini sono l’unica arma che abbiamo per fronteggiare la pandemia? Nessuno ha mai detto che siamo immuni e la variante Omicron lo ha certificato. Io ad esempio non ho mai smesso di portare la mascherina”.

Lilli Gruber non ha fatto nomi, ma sembrava rivolgersi a Mario Giordano, conduttore di “Fuori dal coro”, del quale, poche settimane fa, disse: “No, non lo considero un collega” per il modo di fare informazione televisiva.

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