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Decreto sicurezza, Tommaso Cerno: i compagni mi fugano ogni dubbio

Tommaso Cerno
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Se a qualcuno restava un dubbio sull’urgenza di un decreto sicurezza, stavolta gliel’ha fugato la sinistra di Schlein e Conte. Mentre stava partendo il solito disco sul fascismo e l’autoritarismo del governo, per il fatto che si vuole ridare le case occupate illegalmente ai proprietari, magari senza aspettare dieci anni, e distinguere la sacrosanta libertà di espressione e di contestazione, e perfino di ribellione, dalla violenza organizzata in stile brigatistico da ceffi e delinquenti dei centri sociali (al fine di preservare il diritto di opporsi e non certo di limitarlo), la sinistra ha pensato bene di scendere in piazza.

E menare subito le mani. Alzare bastoni contro le forze dell’ordine. Generare scontri a Roma per destabilizzare lo Stato e dare l’impressione di una rivoluzione permanente. Si tratta invece di crimini conditi di ideologia che non hanno nulla a che vedere né con la Costituzione né con la libertà. Ma piuttosto la ricattano esibendo un moralismo che ha finalità eversive spacciandolo per denuncia politica. Insomma esattamente l’oggetto del decreto che vuole garantire a tutti di poter parlare senza molotov e spranghe.

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