
Governo Meloni, per la destra gli esami devono finire. Stupore per Weber

Gli esami a un certo punto devono finire, perché la pedagogia in politica non può esser per sempre, altrimenti diventa pregiudizio. Perciò basta coi test alla destra italiana, che è democratica, costituzionale e prende pure un sacco di voti. Eppure, ogni volta che la destra va al governo ecco che scatta la gara a misurarle il pedigree, manco fosse un cavallo da corsa dell’Inghilterra d’una volta. Per queste ragioni appena elencate colpisce che Manfred Weber, presidente del Partito popolare europeo, abbia sentito il bisogno di sottolineare che lui pensa che sarebbe «un grosso errore» mettere «sullo stesso piano AfD (ndr, la estrema destra tedesca) e Giorgia Meloni» ma che - sempre lui - crede «che Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia debbano dimostrare nelle prossime settimane e mesi di essere al fianco di questa Europa».
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Detto alla romana: a Manfred, nun ce prova’. La destra in Italia ha un percorso democratico netto da decenni e nessuna nostalgia e già fare il paragone è una retorica politica per metterla in difficoltà mentre si avvicinano le elezioni europee del 2024. Fra l’altro Giorgia Meloni non ha mai nascosto di voler scardinare, politicamente, l’asse fra popolari e socialisti in Ue. Perciò quel che Weber dovrebbe comprendere è che non si può mischiare la situazione interna della Germania con ciò che accade in Italia. E che il solo avvicinarle, per poi smentire magari che vi siano somiglianze, è un colpo politico sotto la cintura. Più da socialisti che da popolari.
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