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Se gli studenti che cantano l'inno davanti a Valditara diventano “balilla”

Carlantonio Solimene
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Attenzione, compagni, il pericolo fascista è davvero dietro l’angolo, sotto forma di truppe di balilla pronti a intonare pericolosi cori autoritari al cospetto del gerarca... pardon, del ministro dell’Istruzione Valditara. La cronaca dell’imminente marcia su Roma di un gruppo di arditissimi adolescenti l’ha firmata ieri l’edizione romana de «La Repubblica». I fatti si sono svolti a Latina, dove a un evento su Pnrr e istruzione organizzato dalla Lega è intervenuto Valditara e ad accoglierlo, stando al titolo, ha trovato dei «balilla leghisti». Poi, però, a leggere l’articolo si scopre che le cose non stanno proprio così. Che i ragazzi presenti altro non erano che gli studenti di due istituti superiori del luogo. Che la loro colpa sarebbe stata di presentarsi tutti con la divisa del coro della scuola. Camicia nera? No, maglietta bianca.

 

 

E gli inni che tanto hanno scandalizzato il Pd locale? Quello nazionale e quello della scuola d’appartenenza. Certo, il convegno aveva la grave colpa di svolgersi «a un centinaio di metri dal balcone del Palazzo municipale dove Benito Mussolini arringava la folla». Per la prossima volta si consiglia un luogo più neutro, tipo il palazzone di Botteghe Oscure. Così i poveri e ignari studenti, invece che il titolo di «balilla», potranno ottenere la tessera della Fgci.

 

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