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La sinistra s'attacca alle foto di Mussolini

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Santi Bailor
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Pur di far casino contro un governo di centrodestra che deve ancora nascere la sinistra, anzi il centro-sinistra, si attacca a tutto. Soprattutto a Benito Mussolini. Anzi, alle foto di Mussolini. Sarà l'avvicinarsi della ricorrenza dei cento anni dalla marcia su Roma, che cadrà il 28 ottobre, sarà che il centro-sinistra italiano non ama che governino gli altri (cioè il centrodestra) ma è cominciata la caccia alle foto di Mussolini appese nei Ministeri, come se queste le avessero messe nottetempo i politici di destra e non fossero appese lì da tempo. Ecco allora che spunta fuori, solo per polemizzare con Meloni e La Russa (che non c'entrano nulla!), la foto di Mussolini al Ministero dello Sviluppo economico e tutto il centrosinistra a dire: «Toglietela». Al che il leghista Giorgetti ha fatto presente che una foto «c'è anche a Palazzo Chigi, mica solo al Mise... Ma se è un problema, la togliamo». Purtroppo a polemiche di centrosinistra così banali dovremmo abituarci. Perché è l'unico collante che sembra restargli: confondere il 1922 con il 2022. E qui più che nel pregiudizio politico entriamo in una dimensione psicologica. Viene in mente una frase che Lenin, artefice della Rivoluzione d'Ottobre, disse a Nicola Bombacci, tra i fondatori nel 1921 del Partito comunista d'Italia, a Livorno: «Avete perso con Mussolini la grande occasione, l'unico in grado di fare la rivoluzione in Italia». Perché la storia è più complessa d'una fotografia su una parete.

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