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Un'altra casa ai rom, Casal Bruciato sul piede di guerra

Quattordici persone trasferite dal campo La Barbuta: via Satta prepara la protesta

Grazia Maria Coletti
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A Casal Bruciato, periferia Est di Roma, un'altra casa popolare assegnata a una famiglia rom, padre, madre, due ragazzi e gli altri bambini, 14 persone in tutto, che sarebbero state trasferite dal campo rom La Barbuta a via Satta. E i residenti in subbuglio preparano un'altra protesta. A dare l'allarme stamattina i cittadini che hanno notato il via vai di persone con materassi e pacchi, scortati dagli agenti in borghese e dagli assistenti sociali in via Satta 20. Ci sarebbe anche il rappresentante rom. L'appartamento in questione sarebbe un grande secondo piano, dell'edificio B, scala 3 al civico 20 di via Satta. "A meno di un mese di distanza dall'assegnazione di un alloggio popolare ad una famiglia rom in via Facchinetti, Casal Bruciato è di nuovo meta delle assegnazioni dettate dal finto buonismo che applica la giunta comunale targata Raggi - dicono Fabrizio Montanini portavoce delCoordinamento d'azione IV Municipio e Stefano Borrelli portavoce Comitato spontaneo di Casal Bruciato - Questa volta ci troviamo in via Satta 20, gli inquilini del palazzo non ci stanno a fare da spalla ad una politica che mette davanti a tutti immigrati e rom dimenticando gli italiani e i quartieri periferici rendendoli veri e propri ghetti!". "Non escludiamo proteste come quelle vittoriose di via Facchinetti con il supporto di CasaPound" conclude  Montanini. "Prima le case agli italiani" dice Stefania Martelloni, mamma di tre bambini, che si rivolge così alla presidente del 4° Municipio Roberta Della Casa: "Presidente questa è la terza casa assegnata dal Comune a famiglie rom. Nella nostra zona questo appartamento poteva far da riparo a una famiglia romana invece all'interno ci sono 10 persone di etnia rom, secondo voi questa cosa e' una vittoria ?".

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