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La creatività di Fendi si mette in mostra al Palazzo della Civiltà Italiana

Serge Brunschwig e Silvia Venturini Fendi

Donatella Perrone
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Il savoir-faire di Fendi a disposizione dei giovani. La maison italiana ha dato il via l'altra sera, con un vernissage, alla nuova edizione del progetto delle Journées Particulières. Un'iniziativa che, giunta alla sua quarta edizione, coinvolge molti dei brand in capo al colosso francese LVMH, e mira ad aprire eccezionalmente le porte dei marchi per permettere agli amanti del lusso, ma anche ai semplici curiosi, di scoprire il profondo patrimonio di professionalità delle griffe del gruppo. Nello spazio espositivo situato al primo piano di Palazzo della Civiltà Italiana, da anni ormai quartier generale di Fendi, i tanti ospiti del marchio – a brindare insieme a Silvia Venturini Fendi e Serge Brunschwig, dallo scorso febbraio Ceo e presidente del brand, c'erano anche Alessandro Roja, Stella Egitto, Daniela Collu, Delfina Delettrez e Nico Vascellari – hanno scoperto l'ultimo capitolo del progetto, un vero e proprio laboratorio di creatività che per la prima volta ha coinvolto tutti gli artigiani impegnati nella produzione dei prodotti Fendi. Non solo la pellicceria  di stanza a Roma quindi, ma anche i professionisti dell'orologeria, volati nella Capitale direttamente da Neuchâtel, in Svizzera, dove Fendi produce i suoi orologi, e poi gli artigiani degli atelier di Firenze, di Porto San Giorgio dove il marchio realizza le sue calzature di lusso, e quelli di Forlì. «Abbiamo pensato che fosse una grande idea riunire insieme tutti questi artigiani nel nostro spazio espositivo e dare così il benvenuto a tutti», ha spiegato Brunschwig. «Abbiamo deciso poi di prolungare il periodo di apertura. Un'apertura di soli tre giorni per una mostra di questa portata sarebbe stata uno spreco, per questo abbiamo pensato di tenere aperto lo spazio per altre 3 settimane». La mostra, che già nel suo primo giorno di apertura a creato fuori dagli spazi del Colosseo Quadrato una lunga fila di visitatori, rimarrà aperta a Roma fino al 4 novembre per poi diventare itinerante dal prossimo anno. Il programma dell'esposizione comprende quindi uno straordinario omaggio al savoir-faire trasversale di Fendi, a partire dalla couture, passando per il ready-to-wear e la pellicceria, e poi ancora per gli accessori in pelle, gli orologi, le scarpe e infine il settore casa, in un laboratorio che come fine ultimo ha quello di creare un ponte tra tradizione e contemporaneità, anche grazie alla contaminazione. Come quella tra i graffiti e il know how della maison: su una parete dello spazio espositivo interamente dedicata ai graffiti, i maestri artigiani della pellicceria creeranno intarsi ispirati al writing tanto caro ai millenial. E proprio pensando ai giovani, la maison ha deciso di invitare nei primissimi giorni di esposizione le scolaresche romane. «Sono circa 60 le scuole che visiteranno la mostra. È importante far vedere alle nuove generazioni la bellezza di quello che facciamo, la bellezza delle nostre “opere d'arte” artigianali, e magari, perché no, dare ai giovani qualche idea per il futuro», ha spiegato il ceo di Fendi. «Le nuove generazioni hanno bisogno di essere ispirate, è molto importante per loro, per il loro sviluppo. E se dovessero trovare un po' di ispirazione visitando la nostra mostra durante le prossime settimane, per noi sarebbe un ottimo risultato».        

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