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Giovani artisti in mostra col sostegno di Bulgari

Donatella Perrone
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Bulgari e Maxxi sostengono i giovani. La maison di haute joiaillerie e il museo nazionale italiano dedicato alla creatività contemporanea, hanno presentato ieri il Maxxi Bulgari Prize, importante progetto nato come naturale evoluzione del Premio MAXXI e pensato per sostenere e promuovere dei giovani artisti, che nella sua nuova veste abbatte i confini e accoglie anche talenti internazionali.  Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI e  Jean Christophe Babin, Amministratore Delegato del Gruppo Bulgari, hanno così dato il via alla mostra che rimarrà a Roma fino al prossimo 20 ottobre e che da oggi accoglie le opere dei tre creativi arrivati in finale:  Talia Chetrit, Invernomuto e Diego Marcon. Giovanissimi - sono nati tutti tra il 1982 e il 1985 – gli artisti sono stati scelti da una giuria di esperti composta da David Elliott curatore indipendente, Yuko Hasegawa, direttore artistico del MOT di Tokyo, Hans Ulrich Obrist, direttore artistico della Serpentine Galleries di Londra, Hou Hanru direttore artistico del MAXXI e Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI Arte, che ne ha particolarmente apprezzato la «consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo e la capacità di espandere i confini del linguaggio artistico». Il percorso espositivo, curato da Giulia Ferracci, si apre con un'opera composta di Invernomuto, nome d'arte scelto dagli italiani Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, che raccoglie in un lavoro unico un film, un'installazione sonora, una scultura e un profumo, che insieme propongono la riflessione del duo sulle diverse velocità della storia e sulle eredità colonialiste del mondo occidentale. I due piacentini passano poi idealmente il testimone a Diego Marcon  e al suo originale approccio alla sperimentazione audiovisiva. L'artista, che nato a Busto Arsizio oggi vive e lavora a Milano, al Maxxi approda con il suo ultimo lavoro, “Ludwig”, un video proiettato a tutta parete realizzato con la tecnica CGI. La chiusura del tour alla scoperta dei lavori dei tre finalisti spetta infine all'americana Talia Chetrit e ad “Amateur”, progetto fotografico che raccoglie oltre 20 fotografie della sua più recente produzione accompagnate da immagini del suo archivio personale e un video che vede come protagonisti i suoi genitori. La mostra però non è il traguardo della prima edizione del Maxxi Bulgari Prize, ma solo un prestigioso passaggio verso la definizione del vincitore. Lo stesso panel che ha individuato i tre creativi tra tutti i partecipanti, il 13 ottobre infatti sceglierà a chi assegnare il primo posto sul podio. La posta in gioco? Un spazio all'interno della collezione Maxxi per l'opera selezionata. «Sono particolarmente lieta di questa mostra, per diverse ragioni. Il premio rappresenta il nucleo fondante della collezione pubblica permanente del MAXXI, cuore pulsante del museo. Grazie al premio, sono entrate in collezione opere di Vanessa Beecroft, Lara Favaretto, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli e molti altri», ha commentato Giovanna Melandri. «Oggi, grazie alla prestigiosa partnership con Bulgari, che ancora una volta ringrazio, il premio diventa più grande e importante per noi. Con Bulgari, emblema di creatività e qualità italiane, abbiamo avviato una collaborazione di sei anni: un'alleanza strategica tra pubblico e privato per la cultura e per la giovane arte».          

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