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Peter Dundas "divorzia" da Cavalli

Donatella Perrone
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Solo 3 stagioni e via, l'idillio tra Peter Dundas e Roberto Cavalli è già finito, spezzato da un divorzio apparentemente consensuale. L'annuncio a sorpresa dell'uscita di scena dello stilista norvegese, che lo scorso settembre ha presentato la sua ultima collezione per la griffe a Milano, è stato seguito poi da quello dell'imminente semplificazione dell'assetto dell'azienda, che, dopo aver incontrato i sindacati, ha comunicato che è in corso un piano di razionalizzazione. Secondo il programma,  la forza lavoro che oggi conta 672 impiegati, sarà ridotta di un terzo, perdendo quindi circa 200 dipendenti. Il progetto, che mira a riportare in positivo il bilancio del marchio entro il 2018, prevede anche la chiusura dell'ufficio stile milanese, e la concentrazione delle attività ad Osmannoro, in Toscana, oltre alla chiusura o alla ricollocazione di alcune boutique poco rilevanti a livello strategico. «L'industria della moda sta attraversando tempi difficili, dettati da una significativa contrazione dei consumi in diversi mercati chiave e da una sostanziale trasformazione delle dinamiche del settore. In questo contesto, solo i marchi iconici, con un modello di business coerente ed un'organizzazione efficiente saranno in grado di sopravvivere. Dopo la mia iniziale analisi del Gruppo, credo che Cavalli abbia tutto ciò che serve per avere successo, ma i costi della Società devono essere in linea con i ricavi e questo è l'obiettivo che intendiamo raggiungere», ha dichiarato l'amministratore delegato Gian Giacomo Ferraris, ringraziando poi Dundas per l'impegno di queste stagioni. Rimane ancora sconosciuto il motivo della separazione tra il creativo e il marchio, le cui collezioni, per il momento, saranno seguite dall'ufficio stile. Sembra però che la poca sintonia tra lo stile di Dundas e i codici della maison abbia giocato la parte del leone nella risoluzione del rapporto. «Desidero ringraziare Roberto Cavalli e tutto il Gruppo per questa preziosa esperienza e auguro loro un percorso futuro di successo. Sono particolarmente grato agli ateliers e al team che hanno condiviso con me questa avventura», ha dichiarato Peter Dundas. Il designer, nominato direttore creativo di Roberto Cavalli a marzo 2015 poco dopo l'acquisizione del 90% della casa di moda da parte del fondo Clessidra, aveva lasciato la guida di Emilio Pucci dove era arrivato nel 2008. Prima ancora nel suo curriculum figurano Dolce & Gabbana e Emanuel Ungaro. Il suo debutto però, risale al 2002 proprio da Roberto Cavalli, sotto l'egida del designer fiorentino e dell'ex moglie (i due hanno appena divorziato) Eva. Quella tra Dundas e Cavalli è solo l'ultima delle rotture lampo che negli ultimi tempi hanno destabilizzato l'intera industria. Solo pochi giorni fa Justin O'Shea ha lasciato Brioni dopo 6 mesi di attività. Prima ancora, ad agosto, si è conclusa la collaborazione tra Iceberg e Arthur Arbesser, sostituito dopo un anno appena da James Long.   

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